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Negli ultimi mesi l’assessore Corazzari deve aver perso il contatto con la realtà. Non si spiegano altrimenti le farneticanti dichiarazioni a proposito del Parco Colli, dove la Regione è stata costretta, prima dal Pd e poi dai sindaci, a fare retromarcia. Anziché rivendicare il successo della Giunta, dovrebbe chiedere scusa!


  “È scandalosa la doppia faccia di Zaia che da un lato appoggia il percorso per il riconoscimento Mab Unesco invitando a rapporti sempre più stretti con il Parco dei Colli, dall’altro dà il via libera agli emendamenti, poi inseriti nel collegato la bilancio e diventati legge, che scardinano il sistema dei Parchi. C’è una  […]


“La politica dell’annuncio resta sempre la preferita dalla Giunta Zaia. Adesso l’assessore Corazzari ha riscoperto l’emergenza dell’interramento alle bocche di accesso al porto di Pila e promette di stanziare continuativamente le risorse per risolvere un problema ormai datato e che dovrebbe conoscere bene, visto che è entrato per la prima volta in Consiglio regionale sette […]


Alla fine il Parco dei Colli rischia di sparire e di essere ribattezzato Parco dei Cocuzzoli. Adesso aspettiamo di vedere le mosse della Giunta e in particolare di Zaia per capire quanto rimarrà di oltre 18mila ettari di area naturale e quanto invece diventerà area contigua dove sarà consentita la caccia controllata.


Con la scusa di una ‘invasione di cinghiali’, Zaia prende la doppietta e si appresta a impallinare i Parchi naturali del Veneto, dando così il via libera alla caccia in aree protette.


Sul Parco interregionale del Delta è assurdo che la maggioranza accusi di ambiguità il Governo. Se c’è un comportamento ambiguo è quello della Regione, che deve assumersi le proprie responsabilità.


Inserito il 1 Settembre 2016 in Blog

Nel 2015 il Veneto si conferma come una delle regioni d’Italia con la più alta percentuale di suolo consumato, peggio fa solo la Lombardia.
Nel 2013 Zaia dichiarò che in tre mesi sarebbe stata approvata la legge che decretava lo stop al consumo di suolo: siamo nel 2016, e la proposta di legge è ancora ferma in commissione.


Le vicende del Parco Colli sono lo specchio di un disinteresse generalizzato che si trasforma in vero e proprio abbandono nei confronti delle aree protette venete. Forse il presidente della Regione, invece di giocare tutti giorni all’apprendista banchiere e dedicare il suo tempo al risiko degli istituti finanziari, occupando spazi tecnici e politici che non gli competono, potrebbe dedicare un po’ di attenzione ad una realtà importante del territorio che dovrebbe governare.


Referendum sulle trivellazioni. Azzalin (Pd) a Roma per la presentazione: “Siano i cittadini a decidere che futuro vogliono per il proprio Paese, a livello veneto il nostro partito ha sempre avuto una posizione chiara anche di fronte alle pressioni romane”


Ponti di barche: si sta lavorando per trovare una soluzione anche attraverso l’Ente Parco. Impossibile che possano chiudere, sia per funzione varia e di collegamento che per quella turistica.