Inserito il 1 Settembre 2016 in Blog


Nel 2015 il Veneto si conferma come una delle regioni d’Italia con la più alta percentuale di suolo consumato, peggio fa solo la Lombardia. Nel 2013 Zaia dichiarò che in tre mesi sarebbe stata approvata la legge che decretava lo stop al consumo di suolo: siamo nel 2016, e la proposta di legge è ancora ferma in commissione.

Nel 2015 il Veneto si conferma come una delle regioni d’Italia con la più alta percentuale di suolo consumato, peggio fa solo la Lombardia.
Nel 2013 Zaia dichiarò che in tre mesi sarebbe stata approvata la legge che decretava lo stop al consumo di suolo: siamo nel 2016, e la proposta di legge è ancora ferma in commissione. È questa l’efficienza delle Giunte Zaia? Il governatore, come al solito, predica bene e razzola male…

Il Rapporto 2016 sul consumo di suolo redatto dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) attribuisce la maglia nera alla Lombardia (12,8%), Veneto (12,2%) e Campania (10,7%), le uniche ad aver superato quota 10%. Una soglia che nella nostra regione è stata valicata da ben cinque province: Padova in testa col 18,8%, poi Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.

Il rapporto mette in evidenza come la maggior parte del suolo consumato sia di buona qualità, sulla base di rilevamenti fatti proprio in Veneto e in Abruzzo. Negli ultimi 40 anni sono stati sottratti 180 mila ettari di suolo agricolo. Le campagne coltivate sono scese dal 54 al 44%, sfondando la soglia critica individuata dagli urbanisti: quando si scende sotto il 50% nelle aree di pianura è già allarme per l’equilibrio idrogeologico.
Una quantità enorme di terreni fertili è stata venduta o espropriata per realizzare infrastrutture stradali e non. Ciò nonostante il Veneto è escluso dai grandi progetti di sviluppo delle direttrici viarie e del trasporto su ferro. Oltre al danno anche la beffa…




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