Zaia e la Regione siano coerenti con il voto del referendum del 2016, escano da questo vergognoso silenzio.
Gli interessi del territorio vanno difesi sempre, non a seconda del colore del Governo.
Non c’è bisogno di nascere o vivere in montagna per capire che occorre fare di tutto per evitare un esodo.
La conta dei danni continua a salire, rendendo ancora più vergognosa la volontà della Regione di non stanziare un euro.
Questo modo di agire, con trascuratezza e quasi fastidio, è sbagliato. L’Europa riguarda la nostra quotidianità.
Da Zaia nessuna risposta, ma la conferma di un messaggio che preoccupa.
La Lega sta prendendo in giro la gente e in primis i bellunesi.
Altri quattro mesi di tempo, vedremo se a marzo la Regione arriverà al nuovo incontro con delle proposte.
Il tema centrale oggi è quello della montagna veneta, che va oltre l’emergenza.
Da un disastro ambientale la politica deve far scaturire delle opportunità vere.