Idee, investimenti, soluzioni: 15 proposte concrete


In questi ultimi cinque anni ho dovuto lottare e impegnarmi ogni giorno, con un ruolo da “opposizione governante”, per far sì che le tematiche polesane fossero prese in considerazione da una Giunta regionale che ha continuato a considerare il nostro territorio come esterno al Veneto. È anche per questo che ho accettato di mettermi nuovamente in gioco, perché credo che solo una profonda conoscenza del funzionamento della macchina amministrativa e una radicata rete di rapporti possa permettere di incidere nei processi decisionali veneziani.

Il ruolo in consiglio regionale di chi rappresenta il Polesine non deve essere di testimonianza, ma di continue battaglie come ne sono state fatte e vinte in questi anni, per la pesca e l’agricoltura, per le case popolari, per il lavoro, per la cultura, per le infrastrutture e per la sanità, il sociale e la scuola. Anche avendo il coraggio di affrontare frontalmente la Giunta, sul terreno politico e su quello amministrativo. Con proposte concrete e forte di un dialogo costante con tutto il territorio e le sue espressioni. Anche per questo ho rinunciato volontariamente al vitalizio.

I prossimi mesi saranno difficilissimi, serviranno azioni forti e servirà una voce altrettanto forte per far sì che la Regione tenga in debita considerazione le esigenze dei polesani, dei tanti lavoratori che sono in difficoltà, di chi un lavoro l’ha perso e non riesce a trovarlo, di aziende e imprenditori che stanno vacillando. La vera sfida è quella di guidare una ripartenza economica e sociale con nuove modalità di vita in sicurezza, gestendo i problemi economici vecchi e nuovi rilanciando così il Polesine.

Servono fatti, non ciacole. Investimenti, non elemosine.
Per questo bisogna lottare. Per questo sono di nuovo in corsa.

 

1 – Lavorare meglio, lavorare tutti

Per favorire la buona occupazione e garantire giovani e donne, i più colpiti dalla nuova crisi, così come tutte le persone ai margini del mondo del lavoro, va creato un plafond da 10 milioni, con soldi del Fondo sociale europeo e del Recovery Fund nazionale, per finanziare un piano specifico per la provincia di Rovigo, che ne favorisca un rilancio fondato sul lavoro, attraverso incentivi che abbattano i costi e sostengano le aziende a creare nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, anche part-time trasformando le false partite Iva in contratti di collaborazione e stabilizzando i dipendenti a tempo determinato.

2 – Un motore per la ripartenza

Per le importanti risorse attivate da Governo e Unione Europea bisogna evitare dispersioni, rendendole più incisive ed efficaci: per questo mi faccio promotore della creazione di un gruppo di lavoro allargato di confronto, proposta e stimolo, che coinvolga enti territoriali, associazioni di categoria e sindacati, in costante dialogo con le rappresentanze territoriali e con i livelli istituzionali più alti, con il compito di elaborare una strategia comune per rilanciare unitariamente l’economia e le prospettive del Polesine.

L’Europa è fondamentale per il Polesine, basti pensare alla PAC e alle risorse per la crisi post Covid. Azzalin è sempre stato un riferimento

PAOLO DE CASTRO – EURODEPUTATO COMMISSIONE AGRICOLTURA

3 – Zls allargata

Il primo banco di prova per la concertazione territoriale è il tavolo per la Zona logistica semplificata, la Zls, che propongo di allargare a tutto il Polesine, di concerto con il Governo, in modo da favorire uno sviluppo omogeneo e armonico, rimettendo in moto lo sviluppo ed attraendo investimenti secondo direttrici univoche che favoriscano innovazione, sostenibilità, qualità della vita e buona occupazione, contrastando le diseguaglianze sociali e territoriali.

Azzalin ha svolto un’opposizione dura e costruttiva con passione e competenza che ho apprezzato nella mia esperienza di Governo

ANDREA MARTELLA – SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

4 – Distretti attrattivi

Il Distretto della Giostra è l’emblema di un modello di successo che va sostenuto e replicato. Per l’artigianato ci sono quasi 20 milioni di fondi regionali che ancora non sono stati spesi e che possono permettere investimenti che vadano in questa direzione. Così come per il commercio di prossimità, piegato dalle difficoltà della crisi, saranno cruciali gli interventi di sostegno e rilancio nell’immediato, finanziati con almeno 5 milioni di euro.

5 – Acqua e terra

Il futuro del Polesine non può prescindere dalle sue caratteristiche, dalla sua terra e dai suoi fiumi, canali e lagune, che ne definiscono il paesaggio rendendolo unico. Sfruttando i fondi europei è possibile pensare a un grande piano che metta a disposizione almeno 10 milioni di euro per lo sviluppo di agricoltura, pesca e mitilicoltura insieme al sistema della bonifica e della manutenzione e vivificazione delle lagune. Questo significa investire sullo sviluppo economico di comparti fondamentali, sulla difesa idrogeologica ed ecosistemica, sulla salute di Adige e Po, sull’ambiente e sul Delta, anche creando uno specifico marchio di qualità, sull’enogastronomia, sul turismo lento e su attività a carattere sportivo e ricreativo come ciclismo, canoa, trekking e birdwatching, oltre che sulla navigabilità commerciale. Il settore primario va adeguatamente sostenuto con incentivi alla multifunzionalità, al ricambio generazionale ed alla tenuta del reddito. Deve essere il perno di un sistema integrato di sviluppo, valorizzazione e promozione territoriale, favorendo anche il recupero delle antiche colture locali, come riso e canapa, le coltivazioni biologiche e le coltivazioni a valore paesaggistico.

Abbiamo bisogno di un rappresentante come Azzalin, che sostiene il nostro lavoro!

ANGELO STOPPA – PESCATORE E PRESIDENTE COOPERATIVA PESCATORI DELL’ADRIATICO

6 – Sostenere la sostenibilità

Il cambiamento climatico è un tema fondamentale di rilevanza planetaria, che richiede risposte forti. Come gruppo consiliare del Pd del Veneto abbiamo realizzato un piano programmatico organico, ‘Veneto 100% sostenibile, efficiente e rinnovabile’, che mira alla completa sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili al 2050 per una regione a zero emissioni di CO2. Per il Polesine servono subito 7 milioni a fondo perduto per investimenti e incentivi a favore delle rinnovabili e degli impianti fotovoltaici non a terra, della mobilità elettrica e dell’efficientamento energetico degli edifici.

7 – Piantiamoli

Già 10mila alberi sono stati piantati grazie al progetto regionale ‘Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana’, divenuto realtà con l’approvazione di un mio emendamento al bilancio di previsione nel dicembre 2017. Nel prossimo bilancio regionale presenterò un emendamento per sostenere con altri 5 milioni questo progetto dall’alto valore ambientale e simbolico, che si contrappone alle derive cementificatorie degli ultimi anni.

Azzalin ha ancora voglia di mettersi in gioco per spirito di servizio: è quello di cui abbiamo bisogno!

ANTONIO SILVIO CALÒ – CITTADINO EUROPEO DELL’ANNO 2018

8 – Prendersi cura

La sanità polesana, provata dai tagli degli ultimi anni, ha una gravissima carenza di personale, che rende meno certa e tempestiva l’erogazione di alcuni servizi. La cura c’è, grazie alla specificità del Polesine che, con una grande battaglia vinta, siamo riusciti a far riconoscere nel Piano Socio-sanitario: 2 milioni annui per il completamento degli organici, introducendo incentivi retributivi ai lavoratori della sanità polesana. Questo anche per ridurre le liste di attesa e contrastare l’adozione strisciante in Veneto del “modello Lombardia”, che ha mostrato tutti i propri limiti nell’emergenza. In quest’ottica va frenato il depotenziamento dell’ospedale di Rovigo, va dato un nuovo ruolo agli ospedali di Adria e Trecenta, la cui importanza è emersa con forza nei mesi passati, così come vanno sostenuti i medici di medicina generale. È necessario rinforzare l’organico dello Spisal, per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Col suo grande impegno per le case popolari, siamo arrivati ad una soluzione più giusta!

MIRELLA ZAMBELLO – ASSESSORE AL WELFARE COMUNE DI ROVIGO

9 – Impegno per le impegnative

Nella prossima manovra di bilancio va assolutamente aumentato di almeno 10 milioni di euro il fondo per la non autosufficienza per rendere le case di riposo accessibili a tutte le famiglie e non solo un privilegio per pochi: le impegnative vanno aumentate di numero e valore. Le rinnovate funzioni dei Centri servizi anziani vanno riconosciute e adeguatamente sostenute secondo le linee del libro bianco che abbiamo realizzato, puntando anche a valorizzare la risorsa rappresentata dalla terza età.

10 – Pole-Sani

Alla generalizzata deospedalizzazione non ha fatto riscontro un’adeguata realizzazione di strutture intermedie. In quest’ottica va anche riportata al centro della programmazione regionale l’integrazione socio-sanitaria, dando più forza al ruolo dei sindaci. L’assistenza domiciliare si è rivelata una strada in grado di affrontare parte dei bisogni emergenti: ma necessita di risorse adeguate, almeno 2 milioni, che possano premettere la diffusione di un servizio prezioso, sostenendo al contempo il fondamentale lavoro delle associazioni del terzo settore e costruendo un welfare rigenerativo.

11 – Tamponi a tappeto

Nell’emergenza Covid è emerso come sia fondamentale scoprire rapidamente le positività e procedere con gli isolamenti. La Regione aveva promesso tamponi per tutti. Questa promessa deve diventare realtà e chiediamo che il Polesine, per le sue caratteristiche, diventi la prima provincia di applicazione sperimentale dei test a tappeto su tutta la popolazione.

12 – In movimento

Il Piano dei trasporti è nato vecchio e carente. Per il Polesine, vista la sua specificità, anche su questo fronte servono urgenti correttivi: messa in sicurezza della rete viaria esistente, elettrificazione delle linee ferroviarie locali, completamento delle infrastrutture rimaste sulla carta, a cominciare dal nuovo ponte di Boara per la cui realizzazione sono stato parte attiva. In un’ottica di incentivi alla mobilità alternativa e sostenibile, considerando anche che la nostra è una provincia ad alto tasso di pendolarismo e con il parco veicolare più vecchio dell’intero Veneto, propongo di dimezzare il costo degli abbonamenti per gli studenti ed i lavoratori che si muovono fuori provincia e di abolire il bollo auto per tutti i veicoli a basse emissioni.

13 – Banco di prova

Grazie anche alle risorse del Recovery fund, va realizzato un patto territoriale per la scuola e la formazione permanente, che riconoscendo come fondanti i valori della socialità, dell’integrazione e del confronto, parta dall’ammodernamento e messa in sicurezza degli edifici scolastici e dall’aumento dell’offerta di asili nido, passando per l’innovazione ed il potenziamento della digitalizzazione e della rete territoriale delle associazioni di volontariato e delle biblioteche, fino alla ricerca ed alla tutela del diritto allo studio per gli universitari, anche attraverso specifiche borse di studio per un valore di 1 milione l’anno, fondamentali per un territorio ad alta dispersione scolastica.

I giovani non devono più essere costretti ad abbandonare il Polesine per costruirsi un futuro!

CHIARA BORDON – STUDENTESSA UNIVERSITARIA

14 – Case più popolari

Sostenere il diritto alla casa è un incentivo concreto alle nuove famiglie, un sostegno tangibile a chi ha pensioni troppo basse, un argine alle criticità economiche e sociali. La battaglia che abbiamo vinto contro la nuova iniqua legge sulle Ater è solo il primo tassello di un’idea che abbiamo sull’importanza di investire sempre di più sull’edilizia residenziale pubblica, contribuendo così anche alla rigenerazione urbana. Per far partire un nuovo piano sulle case popolari servono 5 milioni, non solo vendite e dismissioni.

15 – Percorsi di cultura

Dobbiamo creare un cartellone unico provinciale, adeguatamente sostenuto nell’organizzazione e nella promozione da almeno 2 milioni di risorse regionali aggiuntive, così da programmare e mettere a sistema lungo tutto l’anno rassegne, eventi e fiere, insieme ai poli museali polesani, alla rete delle ville e di tutti i luoghi che costituiscono il patrimonio storico, artistico e paesaggistico del Polesine, attivando nuovi circuiti di visitazione e creando itinerari di turismo scolastico a carico della Regione.

L’Europa è fondamentale per il Polesine, basti pensare alla PAC e alle risorse per la crisi post Covid. Azzalin è sempre stato un riferimento

PAOLO DE CASTRO – EURODEPUTATO COMMISSIONE AGRICOLTURA

 

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