Parco dei Colli e Lessinia, il Pd presenta un esposto

Inserito il 31 Gennaio 2017 in Primo piano


  “È scandalosa la doppia faccia di Zaia che da un lato appoggia il percorso per il riconoscimento Mab Unesco invitando a rapporti sempre più stretti con il Parco dei Colli, dall’altro dà il via libera agli emendamenti, poi inseriti nel collegato la bilancio e diventati legge, che scardinano il sistema dei Parchi. C’è una  […]

 

“È scandalosa la doppia faccia di Zaia che da un lato appoggia il percorso per il riconoscimento Mab Unesco invitando a rapporti sempre più stretti con il Parco dei Colli, dall’altro dà il via libera agli emendamenti, poi inseriti nel collegato la bilancio e diventati legge, che scardinano il sistema dei Parchi. C’è una  volontà politica premeditata e per raggiungere l’obiettivo non ci si fa scrupoli di utilizzare strumenti legislativi scorretti e inopportuni”. Commenta così il consigliere Graziano Azzalin, a nome del Partito Democratico, l’esposto presentato al Prefetto di Venezia e al dipartimento degli Affari regionali contro gli articoli 70 e 71 del collegato alla Legge di stabilità relativi al Parco dei Colli Euganei e al Parco della Lessinia.

“La revisione dei confini del Parco deve avere motivazioni collegate alle finalità istitutive del Parco, ma a supporto della declassificazione delle aree non c’è nessuna documentazione scientifica, nessuna relazione. La maxivariante prevista dalla maggioranza dovrebbe essere assoggettata alle stesse regole di un Piano ambientale, senza dimenticare che il Parco dei Colli, come altri, è commissariato e quindi il Commissario può occuparsi solo della gestione ordinaria”, prosegue  Azzalin, che evidenzia anche l’assoluta mancanza di partecipazione degli enti locali: “Viene violato il principio fondamentale previsto dalla Legge quadro sulle aree protette, non basta convocare in maniera improvvisata, in un secondo momento, i sindaci. È una procedura illegittima”.

“Questa area è nata dopo un lungo travaglio – aggiunge il consigliere Andrea Zanoni e si dovrebbe pensare ad aumentare le zone protette in Veneto, visto che è una delle regioni più cementificate d’Europa, anziché eliminarle. Inoltre la scusa del contenimento dei cinghiali non regge: la caccia si è dimostrata del tutto inefficace e in ogni caso su questo versante si può agire già adesso con la legislazione vigente. Il ricorso è l’ultima spiaggia, ma siamo ottimisti visto che altri sono andati a buon fine, come quello al collegato all’Agricoltura”.

Claudio Sinigaglia invece invita i sindaci a non sedersi al tavolo delle trattative per la riperimetrazione del Parco. “Dopo anni di ignavia, questo provvedimento è un insulto nei confronti delle popolazioni locali e delle atttività produttive. Il Parco è un unicum al cui interno ci sono quattro zone previste dal Piano Ambientale, con la nuova legge le aree contigue avranno le regole previste per i Comuni confinanti con il Parco e quindi salta tutto”.

Infine Piero Ruzzante ha evidenziato “le contraddizioni di una maggioranza che parla tanto di identità veneta e poi con una legge va a cancellare uno dei primi insediamenti nel nostro territorio. Con questa legge, il Piano cave, il Piano casa e altri provvedimenti, Zaia si candida al Premio Attila di Legambiente, dimostrando una gravissima disattenzione per l’ambiente”.




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