Collegato al bilancio, il Pd non ci sta: “Parco Colli ancora a rischio demolizione e il contenimento dei cinghiali è un falso pretesto. Zaia consente danni irreparabili all’ambiente”

Inserito il 20 Dicembre 2016 in Primo piano


Alla fine il Parco dei Colli rischia di sparire e di essere ribattezzato Parco dei Cocuzzoli. Adesso aspettiamo di vedere le mosse della Giunta e in particolare di Zaia per capire quanto rimarrà di oltre 18mila ettari di area naturale e quanto invece diventerà area contigua dove sarà consentita la caccia controllata.

“Alla fine il Parco dei Colli rischia di sparire e di essere ribattezzato Parco dei Cocuzzoli. Adesso aspettiamo di vedere le mosse della Giunta e in particolare di Zaia per capire quanto rimarrà di oltre 18mila ettari di area naturale e quanto invece diventerà area contigua dove sarà consentita la caccia controllata, cancellando così il Piano ambientale”. A dirlo sono in una nota i consiglieri del Partito Democratico dopo il via libera della maggioranza all’articolo 49 del collegato.

“La Giunta avrà 90 giorni di tempo per modificare la planimetria del Parco. Vedremo per quanto si estenderà ancora il Parco naturale, poiché l’emendamento Barison-Berlato ne prevedeva appena quattromila ettari, sui Cocuzzoli. Il tutto avendo bypassato completamente le comunità locali e con una norma confusa e contraddittoria, sicuramente impugnabile. Riformare in questo modo un’area protetta è un danno incalcolabile per il turismo come denunciato anche da amministratori e albergatori – continuano gli esponenti democratici – È bene affrontare la riforma della legge sui Parchi ma va fatto di concerto con i territori, in modo che questi enti possano essere messi nelle condizioni di continuare a tutelare e valorizzare aree di pregio, semplificando il meccanismo di governo. Così facendo si apre definitivamente la strada a cacciatori e speculatori”.

“E la scusa dei cinghiali, utilizzata per coprire dieci anni di ritardi della Giunta Zaia nell’attuare un piano di contenimento, non regge, è solo un pretesto. Infatti alla prova del voto, la maggioranza compatta ha bocciato tre emendamenti che prevedevano sanzioni per chi nel Parco Colli detiene, alleva ed immette in libertà esemplari di cinghiali. Si parla tanto di costi, ma in realtà ce ne siamo occupati poco e male – termina la nota del gruppo PD – dovremmo applicare il principio del ‘chi sbaglia paga’, visto che queste specie, diverse da quelle autoctone, non sono piovute dal cielo, ma immesse nei nostri Parchi a scopo di ripopolamento venatorio”




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