Dossier Ispra sul consumo di suolo, Pd all’attacco: “Veneto al primo posto in Italia per nuove cementificazioni e per le ‘sparate’ del suo presidente. La nuova legge regionale è totalmente inadeguata”

Inserito il 17 Luglio 2018 in Ambiente, Territorio


I fatti, ancora una volta, battono la propaganda. Siamo la prima Regione per le sparate del proprio governatore.

“I fatti, ancora una volta, battono la propaganda. Siamo la prima Regione per le sparate del proprio governatore, sempre più grosse e inverosimili, altro che ‘la prima in Italia con una legge sul consumo di suolo a zero, avviando un percorso virtuoso’ come si vantava pochi mesi fa Zaia, con ‘riqualificazione, rigenerazione urbana e soprattutto bilancio zero della cubatura’. Le cose non stanno proprio così”. Questo il primo commento del gruppo consiliare del Partito Democratico a proposito del dossier dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sul consumo di suolo nel 2017. “Il Veneto si conferma al vertice con un aumento del 12,35%, seconda solo alla Lombardia, ma al primo posto per incremento di ettari, +1134. Come avevamo già denunciato, i grandi consumatori non sono stati toccati e continuano a imperversare. Chissà se l’assessore Corazzari, dopo aver dichiarato che la Regione punta a rimanere sotto il limite fissato dall’Unione europea, ha visto i numeri. Il report è impietoso: la superficie naturale è stata ridotta di altri 52 chilometri a livello nazionale, come se ogni due ore si costruisse una nuova Piazza Navona. E quasi il 25% della cementificazione avviene in aree soggette a vincoli paesaggistici”.

“Per fermare questa deriva – spiegano i consiglieri dem – servivano scelte diverse, non la legge approvata nel giugno dello scorso anno. Il consumo zero al 2050 resta un libro dei sogni. Si tratta infatti di un provvedimento totalmente inadeguato, viste le infinite deroghe per aree destinate a infrastrutture e servizi, varianti con lo Sportello unico, cave, capannoni agricoli, Piano casa. Al contrario mancano incentivi veri per quanto riguarda il recupero delle aree dismesse e la loro rigenerazione. I principi condivisibili della legge devono fare i conti con le misure prese in concreto, misure inefficaci e che testimoniano l’incapacità programmatoria della Giunta e la  sua mancanza di coraggio per invertire sul serio la tendenza. Altro che primo della classe: Zaia dovrebbe finire, per l’ennesima volta, dietro la lavagna!”.




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