Piano Casa: la maggioranza la butta in caciara, ma pianificazione urbanistica e impugnazione del Governo sono cose serie

Inserito il 25 Gennaio 2014 in Ambiente, Lavoro, Territorio, Urbanistica


Che il Piano Casa fosse un Pieno Caos ed avesse profili di illegittimità era evidente. Grave che Zorzato da una parte firmi una legge che sancisce la totale deregulation, dall’altra si erga a paladino dello stop al consumo del suolo dicendo che il modello di sviluppo a base di asfalto e cemento che ha caratterizzato il Veneto in questi ultimi anni è stato deleterio

Che il nuovo Piano Casa fosse illegittimo era evidente ed il Pd già da tempo l’aveva sottolineato. Quello che, invece, non era prevedibile è la reazione scomposta degli esponenti di quello che un tempo era il Pdl ed ora è in cerca di un’identità e forse anche di un’idea forte che vada oltre le polemiche, che hanno subito cercato di buttarla in caciara e strumentalizzare politicamente una questione delicata come quella del futuro urbanistico della nostra Regione e della ravvisata violazione dei principi costituzionali”. E’ secca la replica del vicepresidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin agli interventi ‘a caldo’ da parte della maggioranza dopo la bocciatura del Piano Casa, impugnato dal Governo.

“Non si deve giocare con le parole – aggiunge l’esponente democratico – di fronte ad un tema serio come quello della pianificazione. Più che di Piano casa, infatti, si potrebbe parlare di Pieno Caos, perché questo è quello che la pasticciata norma riscritta dalla maggioranza ci consegna. E’ per questo che i sindaci, espropriati del proprio fondamentale potere di avere un ruolo nell’assetto urbanistico del territorio, si sono sollevati. E’ per questo che il Pd ha prima tentato di correggere le gravi storture presenti per via emendativa, poi, di fronte al muro costruito dalla maggioranza amante del cemento, ha presentato una propria proposta di legge. La cosa grave è che l’assessore Zorzato da una parte firma una legge palesemente illegittima che sancisce la totale deregulation, del resto già contenuta in embrione nei ‘ritocchini’ al Ptrc, dall’altra si erge a paladino dello stop al consumo del suolo e va in giro a dire che il modello di sviluppo a base di asfalto e cemento che ha caratterizzato il Veneto in questi ultimi anni è stato deleterio e che non è più pensabile un futuro di questo tipo. Prendiamo per buono questo secondo volto dello Zorzato bifronte e con lui ribadiamo che costruire senza un’adeguata pianificazione è quanto di più sbagliato si possa fare in questo momento e lo invitiamo, dunque, a rendere coerente con questi principi anche il Piano Casa”.

Concludendo, Azzalin sottolinea come “il Pd, che anche sul consumo di suolo ha presentato una proprio proposta di legge, intende approfondire un tema così delicato ed illustrare le proprie proposte attraverso una serie di incontri territoriali. In Polesine ce ne sono tre in cantiere: uno a Badia, uno a Taglio di Po ed uno anche a Rovigo, dove il centrodestra ormai allo sbando, per fortuna diviso anche su questo tema, vorrebbe mettere in cantiere la realizzazione di un nuovo centro commerciale su 180mila metriquadri di terreno agricolo a fronte della conclamata agonia del centro storico”

(Foto: “Cantiere a Venezia”, Nazzareno Berton/Ezzelino Fotoclub – Girofiles Veneto Fiaf 2013)

 




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