Senza la sinistra manca l’acqua

Inserito il 7 Dicembre 2013 in Blog


Domenica si vota per scegliere il nuovo segretario del Pd con primarie aperte. Ecco alcune mie riflessioni sul perché credo sia necessario votare per Gianni Cuperlo.

Due atomi di idrogeno e una di ossigeno: quando ci si disseta con un bel bicchiere d’acqua non si sta a pensare alla percentuale degli elementi che la hanno formata, né alla loro storia. Perché l’acqua è un bene prezioso in sé, con la sua composizione. Se, tuttavia, qualcuno volesse sostituire una molecola di idrogeno con una di ossigeno, l’acqua non ci sarebbe più. Allo stesso modo è impossibile che il Pd, spostandosi a destra alla ricerca di facili consensi, possa continuare ad esistere: senza sinistra il Pd non può sopravvivere. Ed è questo il motivo per cui, domenica, voterò Gianni Cuperlo come prossimo segretario del partito.

Iscritti e simpatizzanti del Pd, veri o presunti che siano, infatti, sono chiamati ad esprimersi per scegliere la guida del primo partito di centrosinistra attualmente forza di governo. E non il candidato premier! Il “porcellum” è stato affossato per le sue evidenti carenze ed ora non sappiamo quale legge elettorale il Parlamento riuscirà ad approvare. E’ dunque prematuro l’atteggiamento di chi, forse per eccesso di ambizione, grida già ‘al voto, al voto’. Quello che serve oggi è dare risposte immediate ad un paese in ginocchio e non giochetti personalistici, spot televisivi o trucchi linguistici. Il Pd è un partito che ha bisogno di rinforzarsi, non di essere liquefatto ed asservito alle esigenze di una persona sola al comando.

Il punto è proprio questo: quale Pd vogliamo. Chi, come me, ha una storia ed ha voluto che questa confluisse in un progetto che guardasse avanti e non al passato, non può immaginare che venga messo in soffitta il patrimonio di valori della sinistra. Perché mai come oggi c’è bisogno di un partito forte, ancorato al territorio, che possa contare su una base solida e, soprattutto, che dia le risposte giuste ed eque ai tanti problemi che affliggono i cittadini. A cominciare dal lavoro. E già questo è un punto di divisione forte fra Cuperlo e Renzi, perché il sindaco di Firenze su questo tema dà risposte di destra, sostenendo le teorie di Ichino, secondo il quale è riducendo garanzie e diritti dei lavoratori che si può creare nuova occupazione. Non è questa la risposta che ci si aspetta da un partito di centrosinistra, che deve articolare politiche attente alle esigenze dei più deboli e non dei più forti, rafforzare il welfare, cercare di colmare il divario fra i sempre più numerosi cittadini in difficoltà ed i ricchi sempre più ricchi. Altrimenti l’appellativo “centrosinistra” scompare e possono sì arrivare i voti degli elettori di destra, ma si perderanno quelli originari. E’ conveniente questo scambio? E il nostro elettorato identitario e tradizionale, che fine farà? E’ per questo che credo opportuno e necessario, per il futuro del Pd e della sinistra nel nostro Paese, votare Cuperlo.




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