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Zaia continua a far confusione tra autonomia e indipendenza anche nel nominare i file al computer. Curioso che la raccolta fondi per il referendum sia affidata a una banca di Milano: vuole più competenze, ma non si fida degli istituti veneti? - Graziano Azzalin

Zaia continua a far confusione tra autonomia e indipendenza anche nel nominare i file al computer. Curioso che la raccolta fondi per il referendum sia affidata a una banca di Milano: vuole più competenze, ma non si fida degli istituti veneti?

Inserito il 1 Ottobre 2017 in Blog


Nel saltare con disinvoltura tra autonomia e secessione a seconda degli appetiti da solleticare, il presidente Zaia ha fatto un bello scivolone.

“Nel saltare con disinvoltura tra autonomia e secessione a seconda degli appetiti da solleticare, il presidente Zaia ha fatto un bello scivolone. L’opuscolo con le ‘100 domande’ presentato oggi, è stato inviato per posta elettronica sotto il nome di ‘Indipendenza Veneto’, a conferma di un’ambiguità mai sciolta. A meno che non volesse fare un omaggio alla Catalogna alla vigilia della consultazione di domenica”. A evidenziarlo è Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico.
“Questa però non è l’unica bizzarria – sottolinea ancora l’esponente democratico di Rovigo – Zaia e la Lega, a quanto si legge, attribuiscono in valore costituente alla consultazione del 22 ottobre, un’assurdità giuridica, politica e storica. Ma la cosa che più stupisce è legata alle competenze che la Regione vuole vedersi attribuire dallo Stato. Tra queste, infatti, c’è anche il credito. Bene, peccato però che in fondo all’opuscolo, dove si chiede di contribuire economicamente all’autonomia del Veneto c’è l’Iban di una banca di Milano. Come mai, non si fida più degli istituti del territorio? Di veneti che hanno truffato altri veneti? Infine, visto che è stato così prodigo di domande, poteva metterne un’altra: cosa cambierà se dovesse vincere il Sì al referendum? La risposta era semplice e occupava anche poco spazio: assolutamente niente”.




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