Treni: Chisso riferisca su come intende intervenire con tempestività alle inaccettabili condizioni di viaggio e difficoltà alle quali sono sottoposti quotidianamente i pendolari veneti

Inserito il 14 Dicembre 2012 in Territorio, Trasporti


Insieme ai colleghi del Pd Tiozzo, Pigozzo, Bonfante e Fasoli ho presentato un'nterrogazione per avere delucidazioni sugli ulteriori disagi per i pendolari: orario nuovo, problemi vecchi, situazione inaccettabile. Per questo chiediamo all’assessore alle Politiche di mobilità quali iniziative, oltre a tagliare nastri e promettere novità a partire dalla prossima estate, intenda prendere nell’immediato per tentare quantomeno di alleviare i disagi quotidiani per chi viaggia con i treni locali

Orario nuovo, problemi vecchi: la situazione per i pendolari veneti è ormai inaccettabile, per questo abbiamo chiesto alla Giunta, nella persona dell’assessore regionale alle Politiche di mobilità , quali iniziative, oltre a tagliare nastri e promettere grandi novità a partire dalla prossima estate, intenda prendere nell’immediato per tentare quantomeno di alleviare i disagi quotidiani per chi viaggia con i treni locali e che, stando alle dichiarazioni, fino a giugno non potrà fare altro che rassegnarsi”. Nessuna traccia di rassegnazione, da parte dei consiglieri del Pd Graziano Azzalin, Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo, Franco Bonfante e Roberto Fasoli che, con un’interrogazione, chiedono che Chisso riferisca urgentemente in Consiglio “su quali misure e quali azioni intenda attivare per porre rimedio con tempestività alle inaccettabili condizioni di viaggio e difficoltà alle quali sono sottoposti quotidianamente i pendolari veneti, senza differirne la soluzione a tempi futuri, visti anche i pesanti tagli che interessano il settore”.

“Con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale – spiegano gli esponenti democratici – non è stata effettuata alcuna modifica che andasse nella direzione di ridurre i disagi per quanti ogni giorno vivono una vera e propria odissea per recarsi sui luoghi di lavoro o di studio con il treno. Anzi, per favorire l’offerta dei treni ad alta velocità e ad elevato costo, che non fermano nelle stazioni periferiche, i treni del servizio regionale subiscono variazioni di orario, incompatibili con il raggiungimento della destinazione lavoro o scuola per gli utenti che salgono o scendono nelle fermate intermedie della tratta Padova-Bologna”.

Azzalin, Tiozzo, Pigozzo, Bonfante e Fasoli sottolineano, inoltre, come Legambiente, anticipando parte dei dati del rapporto “Pendolaria 2012”, ha diffuso l’elenco delle 10 linee peggiori d’Italia, che vede al quarto posto linea Venezia Padova: “Impossibile – si legge nelle motivazioni – trovare un posto nell’orario di punta sui treni tra Padova e Mestre, la tratta più affollata del Veneto. Nei circa 30 km che separano le due città convergono anche buona parte dei pendolari dal resto della Regione con carrozze per la maggior parte fatiscenti ed inevitabili ritardi”. In un comunicato del 12 dicembre, rimarcano i consiglieri del Pd, Chisso ha dichiarato che “questa segnalazione è limitativa e che nel percorso segnalato le cose non vadano malissimo: ci sono tratte ancora peggiori e lo sappiamo bene noi e i pendolari. Non stiamo però a vedere cosa dicono le varie organizzazioni; siamo consapevoli di quello che accade sulle nostre linee”. “Parole che suonano come una presa in giro – aggiungono gli esponenti democratici – tanto più che a segnalare i continui disservizi non si è levata solo la voce del Pd, ma anche quella di numerosi esponenti della maggioranza e della Giunta, al punto di creare dubbi su chi davvero decida le politiche regionali di trasporto pubblico: il consigliere della Lega Nord Santino Bozza, il 27 novembre in una nota ha dichiarato di aver più volte denunciato l’insostenibile situazione della stazione di Monselice e i disservizi cui sono costretti i pendolari, mentre il 10 dicembre il capogruppo Pdl in consiglio regionale Dario Bond ha affermato che ‘il sovraffollamento è arrivato a livelli intollerabili, per non parlare dei ritardi e delle condizioni di viaggio. Mi chiedo addirittura se ci siano condizioni minime di sicurezza. Non chiediamo di comprare nulla di nuovo. Basterebbe ridistribuire le carrozze’. Noi siamo d’accordo, Chisso che dice?”.

Concludendo Azzalin, Bonfante, Fasoli, Pigozzo, Tiozzo  puntano il dito sul “tanto declamato Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, dato per pronto dall’assessore Chisso ‘per dicembre 2012 o al massimo entro i primi mesi del 2013’, ma che dopo 12 anni dalla posa della prima pietra, non è stato contemplato nell’ultimo orario ferroviario e Chisso ha spostato ancora la data dell’entrata in funzione a giugno 2013. E fino ad allora? Il Pd non accetta di chiudere gli occhi di fronte a tutto questo”.

QUESTO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PRESENTATAIRI treni nuovo orario (2)




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