Emergenza personale alla Ulss 5, con turni insostenibili per il servizio di guardia medica. La Regione intervenga per tutelare i diritti dei pazienti e dei lavoratori

Inserito il 18 Aprile 2018 in Sanità


La Regione deve intervenire per risolvere l’emergenza di personale in cui si trova l’Ulss 5.

“La Regione deve intervenire per risolvere l’emergenza di personale in cui si trova l’Ulss 5 con la fuga di medici e turni insostenibili per chi invece resta in servizio. La riforma sanitaria ha portato in Polesine più disagi e meno economie, senza che siano stati fatti investimenti sul territorio. L’impegno, quando è stata approvata in aula la fusione delle Aziende sociosanitarie, era ben diverso: le risorse risparmiate sarebbero state investite sul personale. Così non è stato, ci devono qundi delle spiegazioni tecniche e soprattutto politiche”. Il grido d’allarme del sindacato Anaao-Assomed è raccolto dal consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata, chiedendo alla Giunta quali azioni ha in programma per fronteggiare una situazione assai critica.

“Siamo arrivati al paradosso che a fronte di un posto sicuro nel pubblico, ci sono dottori che preferiscono andare nel privato perché i ritmi sono diventati troppo gravosi, con un conseguente aumento dei rischi per i pazienti oltre a un’inevitabile. Secondo una stima del sindacato dei medici negli ospedali polesani mancherebbero almeno una trentina di specialisti. Negli ultimi mesi hanno lasciato il servizio un reumatologo, un gastroenterologo, un internista, un anestesista, un urologo, un ginecologo, un otorino, due ortopedici e altrettanti oculisti e neurologi. Di contro, in due anni e mezzo nell’ospedale di Rovigo il numero di posti letto da tenere in guardia è lievitato fino a 160-170; mentre dal primo aprile la situazione per i 22 medici che fanno la guardia notturna è ulteriormente peggiorata, in quanto sono stati esentati i medici di Pneumologia, per carenza di organico. Inoltre è stata addirittura interrotto il servizio di reperibilità notturna e festiva della direzione medica. È un quadro che si commenta da solo, a cui bisognerebbe rispondere con i fatti”.

“La Regione farebbe bene ad ascoltare questa denuncia – conclude Azzalin – visto che è lo stesso direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella a evidenziare come la situazione sia particolarmente penalizzante per il Polesine. Queste problematiche sono simili in tutta la regione, ma qua sono accentuate per la specificità del territorio, con una popolazione scarsa e sparsa in molti piccoli centri, che merita quindi un’attenzione specifica. Non si può rispondere ‘tagliando’, rendendo inevitabile il ricorso al privato per chi ha i soldi e lasciando al proprio destino chi invece non se lo può permettere. Inoltre deve essere risolta la questione di Rovigo che è nei fatti un finto hub: è un equivoco che va chiarito non a parole ma con provvedimenti sostanziali”.




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