Sanità, da Zaia solo spot non seguiti dai fatti

Inserito il 7 Febbraio 2015 in Sanità, Territorio


Nel mio intervento al convegno della Cgil “Ospedale hub e territorio: realtà o miraggio”, ho fatto notare come il presidente della Regionenon faccia seguire i fatti alle sue parole come sulla riduzione delle Ulss e sull'ospedale di Trecenta ma il vero buco nero della sanità sono i project financing

“Zaia è sceso in piazza per difendere il latte italiano e poi taglia i fondi in bilancio per gli allevatori veneti. Non è diverso quello che succede in sanità, dove a fronte di grandi ed altisonanti proclami, i fatti smentiscono le sue parole”. E’ stato un intervento che ha smosso le acque del convegno “Ospedale hub e territorio: realtà o miraggio”, organizzato dalla Cgil di Rovigo, quello del consigliere regionale Graziano Azzalin, che ha puntato il dito contro “una Giunta brava a creare sempre nuovi slogan per distogliere l’attenzione su azioni non solo non rispettose del Piano sociosanitario approvato due anni fa, ma addirittura in contrasto con esso”.

Secondo il consigliere regionale, “la riforma è rimasta zoppa per la mancata attivazione della medicina integrata e delle strutture territoriali, ecco che allora si butta nuovo fumo negli occhi per distogliere l’attenzione. Prima su tutte la questione delle Ulss: già tre anni fa Zaia se n’era uscito con la riduzione a 7, ora Mantoan parla di 10. Il Pd si è sempre detto favorevole, ma dalla Giunta le parole non si sono mai tradotte in un disegno di legge o anche solo in una proposta: dobbiamo ancora una volta presentarla noi dell’opposizione ‘governante’?”.

“Altro esempio di chiacchiere a vuoto – aggiunge Azzalin – è quello degli Istituti Polesani di Ficarolo. Il presidente ha parlato di ‘tolleranza zero’ e poi lo zero è quello che ha fatto la Regione, visto che il famoso ultimatum è scaduto e non è stato fatto assolutamente niente da parte della dirigenza della struttura sul fronte dell’accreditamento. Alla faccia della tolleranza zero. Altro caso clamoroso è quello delle visite notturne: incidono per appena il 2% sulle liste d’attesa ma hanno costi doppi rispetto alle visite in orari normali: perché si continuano a tenere ferme macchine, comprese tante risonanze magnetiche, durante il giorno? Sarebbe molto più conveniente far lavorare medici e tecnici in orari normali, senza dover pagare il supplemento notturno, ma questo non garantisce la visibilità sulla stampa, unico vero obiettivo di questa iniziativa”.

Infine, Trecenta: “Il San Luca, è stato detto e ripetuto – sottolinea i consigliere democratico – si sarebbe dovuto trasformare in un polo riabilitativo di eccellenza: il medico che si occupa di questo viene da Adria due volte alla settimana per un totale di sei ore. E’ questa l’eccellenza promessa? Quanto dobbiamo ancora accettare di essere presi in giro prima che sia evidente la messa in discussione della sanità polesana e il mancato rispetto della pari dignità dei territori?”.

“La verità è sotto gli occhi di tutti – conclude Azzalin – anche sui tagli Zaia mente sapendo di mentire. Il giro di vite del governo Renzi è pari allo 0,1%: siamo sicuri che in tutta la sanità veneta non ci sia nulla da far funzionare meglio per recuperare risorse? Il vero buco nero della sanità veneta, ammesso dallo stesso Zaia in uno dei suoi più condivisibili spot, poi ancora una volta smentito dai fatti, è quello della finanza di progetto, che produce un’emorragia di soldi pubblici a favore dei privati ai quali si devono versare quote d’ammortamento onerosissime anche a fronte di servizi inesistenti: i project financing sono un problema, ma ancora si insiste su questa strada, ben sapendo che non è una buona strada. Forse un giorno ci verrà spiegato anche perché”.




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