Ospedali aperti di notte, scoperto il bluff di Zaia, ora vogliamo andare al vedo

Inserito il 16 Ottobre 2013 in Politica, Sanità, Sociale, Territorio


Dopo l'inchiesta di Report sulla farsa delle visite by night, presenteremo un'interrogazione e chiediamo che Coletto riferisca in commissione: “Sperperare 30 milioni per operazioni mediatiche personali è inaccettabile, per questo vogliamo che si mettano nero su bianco i risultati di quella che era stata annunciata come una ‘rivoluzione culturale’ e che invece si è rivelata una bolla di sapone”

“Il bluff di Zaia sulle aperture notturne degli ospedali è stato scoperto, ma non si tratta di una sorpresa. Ora, però la Giunta non si può più rifiutare di andare al vedo e già l’assessore Coletto è stato convocato in commissione Sanità per riferire sulla congruità della spesa dei 30 milioni per estendere con aperture serali e festive le capacità di risposta degli esami diagnostici, che l’inchiesta di Report ha dimostrato essere un vero e proprio inganno, dal momento che in assenza di nuovo personale ci si limita a far lavorare in altri orari medici e tecnici pagando loro inutili straordinari”. Il vicepresidente della V commissione di Palazzo Ferro Fini Claudio Sinigaglia ed il consigliere regionale Graziano Azzalin tornano ad accendere i riflettori sulla vicenda degli ospedali aperti di notte, sulla quale, aggiungono i due esponenti del Pd “il servizio andato in onda su Rai Tre ha squarciato il velo d’ipocrisia: il tentativo di Zaia di trovare un colpevole diverso da se stesso fa quasi sorridere, per questo presenteremo un’interrogazione per chiedere conto dei risultati ottenuti con un’iniziativa della quale, chi se n’è assunto gli onori, si deve assumere anche gli oneri”

“Fa sorridere – sottolinea Azzalin – che il presidente se la prenda con i ‘furbetti’, visto che in realtà il problema è che proprio lui ha voluto farlo. Oppure non ha alcuna idea di come funzioni la sanità veneta. Già quando la proposta fu lanciata, infatti, personalmente criticai la scelta bollandola come l’ennesimo spot. Mi limiterò a ribadire quanto già detto ed ora messo a nudo dall’inchiesta della Rai: il presupposto di far funzionare di più i macchinari per gli esami è sacrosanto, la decisione di aprire gli ospedali di notte è invece un tentativo di guadagnarsi spazio sui giornali senza voler davvero risolvere i problemi. Perché dire che gli ospedali vanno aperti di notte dimostra una scarsa conoscenza del funzionamento della realtà sanitaria territoriale, dove vi sono tanti macchinari fermi in larghi momenti del giorno o sottoutilizzati per mancanza di personale. Piuttosto che impiegare risorse per gli straordinari, sarebbe più utile risolvere i problemi di organico esistenti. Così sì che si accorcerebbero le liste d’attesa”.

“La cifra investita – concludono Sinigaglia e Azalin – non può essere affrontata a cuor leggero, soprattutto in sanità, dove sono già stati apportati tagli pesanti ed altri sembrano essere dietro l’angolo. Sperperare risorse per operazioni mediatiche è inaccettabile, per questo chiediamo che si mettano nero su bianco i risultati di quella che era stata annunciata come una ‘rivoluzione culturale’ e che invece si è rivelata una bolla di sapone”.




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