Nei prossimi 5 anni un miliardo di opportunità per l’agricoltura

Inserito il 28 Maggio 2015 in Agricoltura, Territorio


La Commissione europea dice sì al Psr: per il Veneto, grazie anche al lavoro del Pd in Parlamento europeo ed in consiglio regionale nei prossimi 5 anni 1 miliardo e 184 milioni

“L’approvazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 del Veneto da parte della Commissione europea premia anche il lavoro svolto dall’opposizione governante che, non a caso, ha deciso di votare a favore in commissione e in consiglio, assumendo anche come consiglieri l’iniziativa politica al pari della giunta, dopo avervi apportato delle migliorie ma evidenziando le perplessità che hanno accompagnato la sua gestazione ed alcune lacune che comunque permangono: per l’agricoltura veneta, grazie al lavoro svolto in commissione Agricoltura del Parlamento europea da Paolo De Castro, nei prossimi 5 anni saranno a disposizione 1 miliardo e 184 milioni di euro, ovvero più di quanto stanziasse la passata programmazione. E fa sorridere che in questo caso la Lega si rimangi il proprio antieuropeismo”. A rimarcare l’importante notizia per il settore agricolo regionale è il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin, che negli scorsi mesi si è speso sul tema anche con incontri pubblici sul territorio.

“Quello che ritengo da correggere e da implementare – sottolinea Azzalin – sono gli aspetti che riguardano ricambio generazionale, organizzazione produttiva, tenuta del reddito, stretta creditizia, eccessiva pressione burocratica. E se sui primi due punti si è già cercato di lavorare, per gli ultimi due, dai quali consegue il terzo, troppo poco è stato fatto. In particolare sulla sburocratizzazione, che nella scorsa elezione era stato portato come un vessillo dalla Lega e che non a caso in questa nuova tornata è scomparso dai loro temi di propaganda, visto che è forse la loro più grave sconfitta.

Secondo Azzalin, capolista Pd alle prossime regionali, “Il punto più problematico è l’approccio complessivo all’agricoltura, ovvero quali siano le politiche che hanno interessato il settore e quale ruolo abbia il settore primario sull’agenda politica regionale: di fatto, a dispetto del ruolo che svolge il comparto dal punto di vista socio-economico e territoriale, continua ad essere un settore marginale, si pensi al consiglio regionale monotematico sull’agricoltura che non si è chiuso neanche con un documento approvato e si è svolto nella più totale indifferenza dei consiglieri. Oppure, al capitolo relativo al consumo di suolo agricolo, che resta un’altra grande sconfitta della maggioranza uscente e sulla quale, invece, noi abbiamo già presentato una legge coraggiosa che aspetta solo di essere approvata”.




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