Lavoro, il governatore uscente si chiama fuori da ogni responsabilità: perché si ricandida?

Inserito il 24 Aprile 2015 in Lavoro, Territorio


Ancora una volta Zaia ammette di non essere in grado di trovare soluzioni e dà la colpa a Renzi: Sulle cifre la Regione si contraddice: Veneto Lavoro e Statistiche flash raccontano due verità diverse. Secondo la Cgia in Polesine persi 4.600 posti di lavoro mentre l'ex consigliere Coppola sprecava 16 milioni di euro di fondi di rotazione nel 'click day' senza garanzie

ROVIGO – “Ancora una volta il governatore uscente si chiama fuori da ogni responsabilità, ammettendo di non essere in grado di trovare soluzioni ai problemi. La sua candidatura a guidare nuovamente la Regione si conferma del tutto inutile: faccia posto a chi ha idee per cambiare davvero il Veneto”. Il consigliere del Pd Graziano Azzalin, capolista per il Polesine alle prossime elezioni, ribatte alle dichiarazioni del presidente uscente a proposito del quadro occupazionale nella nostra Regione che pur sbandierando ottimismo, nonostante 170mila persone senza lavoro e una percentuale del 23% tra i giovani, ha accusato l’esecutivo.

“Trovo singolare che chi ha avuto le leve del comando per cinque anni non trovi niente di meglio che attaccare il governo nazionale. E fa anche confusione con le cifre. Secondo quanto riporta Statistiche flash l’occupazione è aumentata dell’1,1%, ma i numeri di Veneto Lavoro raccontano un’altra verità. Nonostante la crescita di assunzioni, il saldo su base annua è negativo, con 16.200 posti in meno e una crescita dei licenziamenti collettivi. In Polesine – aggiunge Azzalin – la situazione è ancora più grave, secondo i dati della Cgia di Mestre nel 2014 sono andati persi oltre 4.600 posti di lavoro, con un calo del 4,6%. Invece di prendersela con gli altri, mostrando la propria inadeguatezza, potrebbe chiedere all’ex consigliere regionale Isi Coppola come sono stati utilizzati e di fatto ‘bruciati’ i fondi del tanto sbandierato Protocollo d’intesa per il rilancio del Polesine”.

“Impossibile non citare infatti il ‘click day’ – spiega Azzalin – strumento inadatto per distribuire risorse mirate a un reale sviluppo, visto che i finanziamenti sono stati assegnati sulla base della rapidità nell’invio di una mail: un’assurda lotteria, per non pensare di peggio, che è l’emblema della mancanza di una visione strategica. Sono stati smobilitati 16 milioni dai fondi di rotazione, senza valutare minimamente le ricadute occupazionali dei progetti, sprecando risorse che, se impegnate in maniera diversa, avrebbero potuto generare nuova occupazione. Ma è l’intero modello di sviluppo del centrodestra che ha dimostrato di non funzionare: la ricetta cemento e asfalto è risultata indigesta. Anche su questo versante occorre cambiare verso, puntando invece sul rilancio del settore agroindustriale di qualità, uno dei pochi che in Polesine ha dimostrato di reggere nonostante la crisi”.

Anche sul fronte del settore primario, tuttavia i problemi non mancano: “La situazione dei forestali – conclude il consigliere Pd – mette ancora una volta in rilievo le carenze di questa amministrazione regionale: dopo le promesse sul fatto che tutto si sarebbe sistemato dopo l’approvazione del bilancio, ancora ci sono situazioni di incertezza e mancati rinnovi contrattuali, tanto che i lavoratori del Parco Colli sono in presidio permanente. Sicuramente anche in questo caso Zaia interverrà per dire che è colpa di Renzi”, visto che come ammette quotidianamente lui non è in grado di fare nulla”




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