Grande partecipazione alla giornata di approfondimento sui fondi strutturali europei “Tre miliardi di opportunità”

Inserito il 6 Dicembre 2014 in Bilancio, Impresa, Lavoro, Territorio


Ampia ed attenta partecipazione alla giornata di approfondimento sui Fondi strutturali europei 2014-2020, “Tre miliardi di opportunità”, organizzata dal gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo in collaborazione con il gruppo consiliare regionale del Partito Democratico Veneto.

Ampia ed attenta partecipazione alla giornata di approfondimento sui Fondi strutturali europei 2014-2020, “Tre miliardi di opportunità”, organizzata dal gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo in collaborazione con il gruppo consiliare regionale del Partito Democratico Veneto. La sala consiliare del Comune di Arquà è riuscita a stento a contenere tutti i partecipanti, desiderosi di ricevere informazioni utili sulla prossima programmazione europea, un tema che inevitabilmente è di grande e diffuso interesse: amministratori, liberi professionisti, esponenti del terzo settore e semplici cittadini hanno seguito le tre relazioni. La prima, “I fondi europei, tipologie e funzionamento”, a cura di Laura Aglio, ha tratteggiato il quadro generale della programmazione e dei fondi offrendo fin da subito interessanti spunti di riflessione ed approfondimento. La seconda, “Investire nel settore sociale a favore della crescita e della coesione”, ha offerto il punto di vista della Caritas: Michele Trabucco ha infatti descritto il punto di vista di uno stakeholder particolare, impegnato nel settore sociale. La terza ed ultima relazione, affidata a Mauro Varotto di Euris si è concentrata, invece, sulle “Misure per lo sviluppo locale nelle aree rurali”.

“Il Polesine – ha sottolineato il consigliere regionale Graziano Azzalin nella sua introduzione – che esattamente come la provincia di Belluno, contribuisce al Pil regionale per appena il 4,3%, ha visto il numero delle sue imprese subire un vertiginoso decremento durante la crisi: rispetto al 2008 se ne sono perse oltre mille, passando da 26.705 a 25.647. In sostanza, la non già alta capacità produttiva si è ridotta di circa il 5%. Un dato che non si discosta molto dai trend nazionali, ma che ha effetti particolarmente acuti in una realtà di dimensioni ridotte qual è quella polesana. A pagare il conto più salato sono state, infatti, soprattutto le imprese individuali attive nel settore dell’artigianato. A questo proposito, significativo è il fatto che il numero di famiglie in condizioni di povertà relativa sia cresciuto di ben due punti percentuali rispetto al 2009, dal 5 al 7%, e questo sia, in proporzione al numero di abitanti, una cifra ben superiore alla media regionale e di poco inferiore solo a quella di Treviso. Un quadro generale che dimostra la fragilità del sistema polesano, che necessiterebbe di interventi strutturali sul proprio tessuto produttivo e, di riflesso, occupazionale. Per questo un uso oculato dei fondi europei è tanto più necessario in una realtà con queste caratteristiche”.

A seguire, la tavola rotonda, moderata dall’onorevole Diego Crivellari alla quale hanno preso parte Alessandro Monini, direttore della Cna di Rovigo, che ha offerto una rapida panoramica del settore produttivo polesano, Lorenzo Nicoli, di Agrinsieme Rovigo e presidente di Confagricoltura Veneto, e Mauro Giuriolo, presidente di Coldiretti Rovigo, che hanno invece tratteggiato il quadro del settore primario polesano, nonché l’europarlamentare europea e prossima candidata del Pd alle regionali 2015 Alessandra Moretti.

“I fondi strutturali – ha spiegato l’onorevole Moretti – sono stati pensati negli anni ’80 da Jacques Delors per offrire alle regioni strumenti autonomi per il proprio sviluppo. E proprio dai fondi strutturali passerà la possibilità del Veneto di rilanciare la propria economia. I dati attuali sono impietosi e dimostrano come in questi vent’anni di governo regionale del centrodestra siano state perse enormi occasioni a causa della mancanza di una visione strategica: con i finanziamenti a pioggia, regalie e favori a gruppi di amici non si costruisce il futuro. E’ un modello vecchio di fare politica che non è utile allo sviluppo delle imprese. Se toccherà a noi, cercheremo di invertire questa tendenza. A differenza di chi in questi anni ci ha isolato dal resto dell’Europa, vogliamo più Europa in Veneto e più Veneto in Europa”.

Le conclusioni dei lavori sono state affidate all’ex ministro dello Sviluppo economico ed ex sindaco di Padova, l’europarlamentare Flavio Zanonato. “Il primo problema che esiste in Italia nel rapporto con l’Europa è la mancanza di un’opinione pubblica europea. Ovvero, i temi fondamentali discussi a Strasburgo e Bruxelles vengono percepiti come distanti. Invece è proprio lì che si prendono le decisioni fondamentali per la vita di tutti i giorni. Per questo capire il funzionamento dei fondi europei serve anche a colmare questo divario. La dimensione europea, fra l’altro è necessaria per affrontare i temi della globalizzazione, fuori da questa cornice non c’è alcuna possibilità”.

 

Per richiedere i materiali distribuiti in cartellina durante il convegno inviare una mail a organizzazione@grazianoazzalin.it




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