Estrazioni: “La lettera di AleAnna? Rinforza le nostre posizioni”

Inserito il 3 Ottobre 2011 in Bonifica, Territorio


Replica alla missiva che la multinazionale, interessata al metano presente nel sottosuolo del Veneto, ha scritto a politi ed amministratori: “Un duplice autogol. Citano a sproposito un'ordinanza di archiviazione e vengono a dire a noi che con la subsidenza si può convivere citando i Paesi Bassi. E anche il tentativo di blandirci con i fantomatici compensi è da rispedire al mittente”

“Non posso che essere soddisfatto nel constatare che l’impegno profuso nel cercare di porre un freno alle estrazioni di metano dal nostro territorio ha centrato il bersaglio”. E’ questo lo spirito con il quale il consigliere regionale Graziano Azzalin commenta la lettera che la ditta texana Aleanna Resources ha inviato a tutti i ministri, ai parlamentari veneti, ai consiglieri e gli assessori della Regione veneto, ai presidenti delle Province di Rovigo, Padova e Venezia ed ai sindaci dei Comuni che ricadono sugli stessi territori.
“Le pretese della multinazionale statunitense – precisa Azzalin che nella lettera è esplicitamente citato – si sono scontrate con una presa di posizione univoca dei territori e dei rappresentanti politici che hanno per una volta accantonato le divisioni partitiche in nome della sicurezza. Perché nel tentativo di rassicurare che le estrazioni di metano non creano alcun problema, la presidente di AleAnna commette un duplice grave errore. Il primo è di prendere l’ordinanza di archiviazione del Gip del tribunale di Ravenna dell’indagine sui presunti danni derivanti dalla subsidenza legata all’estrazione di idrocarburi dall’alto Adriatico tramite i pozzi Eni, indagine avviata proprio dalla Procura di Rovigo nel 2001. Il giudice, infatti, non ha detto che l’estrazione non provoca subsidenza, tutt’altro. Ovvero, che “la subsidenza, concretizzandosi in una mera modifica permanente del territorio, non ha di per sè alcun rilievo penale nel nostro ordinamento”. Quindi questo vorrebbe semplicemente dire che, se anche ci fossero dei danni, AleAnna non dovrebbe versare un euro. Stesso errore viene commesso quando, nella lettera, si vuole dimostrare che la subsidenza non ha alcun effetto e, a questo scopo, si cita l’esempio dei Paesi Bassi. Senza addentrarci sui problemi che affliggono quei territori, fra l’altro anche di tipo sismico, mi limito a sottolineare che dire a dei polesani e a dei veneziani che la subsidenza non è niente di che è un vero e proprio autogol, perché da sempre chi vive nei nostri territori tocca con mano gli effetti devastanti dell’abbassamento del suolo e ne paga, sia in termini ambientali che economici, le conseguenze”.
Secondo Azzalin, quindi la lettera di AleAnna rischia di essere un vero e proprio boomerang perché sicuramente compatterà ancora di più la classe politica veneta in difesa del proprio territorio. La mia iniziativa legislativa, infatti, è stata già sottoscritta, oltre che dagli esponenti del Pd delle tre province, anche dall’assessore Isi Coppola e dai consiglieri Corazzari e Mainardi. Uno schieramento compatto e deciso a anteporre il principio di cautela a ogni vana rassicurazione e a mettere in cima alla lista della priorità la sicurezza idrogeologica del territorio”.
Inoltre, il consigliere polesano sottolinea che “sono da rispedire al mittente anche le paginate di cifre e di numeri con le quali si cerca di blandire il consenso sventolando il miraggio delle royalties. Perché l’esperienza dimostra come le alterazioni del territorio gravano pesantemente sui bilanci futuri e quindi le compensazioni per questo tipo di operazioni sarebbero talmente alte da rendere antieconomica l’estrazione del metano”.
La conclusione di Azzalin è battagliera: “La lettera di AleAnna indubbiamente rinforza le nostre posizioni e, la prossima settimana, faremo delle iniziative pubbliche che saranno la migliore risposta a quanto hanno scritto”.




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