Crisi della cantieristica, la politica deve far quadrato. Quasi 700 posti di lavoro a rischio, con contraccolpi economici e sociali inimmaginabili”

Inserito il 15 Febbraio 2012 in Lavoro, Politica, Territorio, Trasporti


Se è vero che tutti i poli della cantieristica italiani sono in profonda difficoltà, è vero anche che tutti cercano vie d’uscita: la Regione deve fare forti pressioni al Governo perché non lasci morire un settore d’eccellenza, attivandosi sul fronte delle commesse, del credito e della riorganizzazione dei distretti

Il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin è intervenuto ieri sera al consiglio comunale aperto di Porto Viro, richiesto dall’opposizione, per fare il punto sull’emergenza della cantieristica navale, visto il lungo momento di inattività e stallo che stanno vivendo i Cantieri navali Visentini, azienda che ha 55 dipendenti diretti, ma una rete di commesse e subappalti che offre lavoro ad altri 600 operai circa, configurandosi di fatto come la più importante realtà produttiva della provincia di Rovigo dopo il fallimento della Bassano Grimeca. “Il consiglio comunale aperto di questa sera non offrirà certo risposte immediate per risolvere la crisi della cantieristica navale di Porto Viro, ma almeno rompe la cortina di silenzio e fa emergere come la politica non si rassegni a subire passivamente quanto sta accadendo, ma sia pronta a far quadrato insieme a tutti i portatori di interesse ed a rimboccarsi le maniche, mettendosi in prima fila nella ricerca di possibili soluzioni al fianco dei lavoratori”, ha detto Azzalin unico rappresentante istituzionale della Regione vista l’inattesa assenza dell’assessore all’Economia e Isi Coppola, che fra l’altro è proprio di Porto Viro.

A portare il saluto della Giunta è stata Paola Fusetti, della Direzione regionale Lavoro. Alla seduta hanno preso parte numerosi lavoratori, la presidente della Provincia Tiziana Virgili, i rappresentanti dei Comuni dell’area del Delta (il sindaco di Adria Massimo Barbujani, il sindaco di Loreo Bartolomeo Amidei, il sindaco di Rosolina Franco Vitale insieme all’assessore al lavoro Giovanni Crivellari, il vicesindaco di Porto Tolle Massimino Zaninello), i rappresentanti sindacali, i segretari provinciali di Sel e Fds. Pesante l’assenza dei rappresentanti della proprietà ai quali si chiede di chiarire numerosi interrogativi sul futuro dell’azienda.

“Quello dei cantieri navali è un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere – ha sottolineato Azzalin, che in tal senso ha firmato anche un’interrogazione presentata dal collega Pettenò – Oltre a un’attività industriale fondamentale per il nostro territorio, l’unica fra le tante che forse risponde veramente a una vocazione del Delta e ad un suo possibile sviluppo futuro, stiamo parlando di quasi 700 posti di lavoro a rischio, con possibili contraccolpi economici e sociali inimmaginabili per il Polesine e per il Veneto. Non ci dobbiamo rassegnare: se è vero che tutti i poli della cantieristica italiani sono in profonda difficoltà, è vero anche che tutti cercano vie d’uscita. Che non possono essere trovate senza un forte sostegno dello Stato. Per questo, la Regione deve esercitare forti pressioni al Governo perché non lasci morire un settore d’eccellenza, attivandosi sul fronte delle commesse, del credito e della riorganizzazione dei distretti. Il primo passo può essere proprio quello di inserire la cantieristica polesana nel distretto dell’Alto Adriatico, in un’ottica di gestione comune della crisi che sta vivendo anche Fincantieri”.




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