Convegno sul Po: “Da ogni prospettiva si guardi, è una questione nazionale. E non solo”

Inserito il 25 Ottobre 2011 in Ambiente, Bonifica, Territorio, Turismo


Convegno “I Po. Interazioni: tutela, natura, risorse nel territorio fluviale”: “La politica deve riconoscere al Po l’importanza che merita anche dal punto di vista delle progettualità e superare le parcellizzazioni di competenze per passare ad una logica di governo d’insieme. A cominciare dalla sicurezza del territorio”

“Il grande merito dell’iniziativa odierna è quello di prendere spunto dall’evento drammatico dell’alluvione del novembre ’51 per guardare avanti invece che indietro e per riflettere su come sia necessario che il Po venga messo al centro del dibattito politico ed amministrativo”. Il vicepresidente della IV commissione regionale Graziano Azzalin ha esordito così alla tavola rotonda “Il futuro del ‘sistema Po’ in una prospettiva interregionale e nazionale”, nel corso della giornata celebrativa del 60° anniversario dell’alluvione del Po, celebrata oggi a Ca’ Vendramin dall’Agenzia interregionale per il fiume Po in collaborazione con la Fondazione Ca’ Vendramin e con il Consorzio di bonifica Delta Po Adige con il convegno “I Po. Interazioni: tutela, natura, risorse nel territorio fluviale”.

Il consigliere regionale del Pd, al tavolo dei relatori insieme al prefetto di Rovigo Romilda Tafuri, al presidente del comitato d’indirizzo di Aipo e assessore alla Mobilità della Regione Emilia Romagna Alfredo Peri, all’assessore alla Difesa del suolo e della costa della Regione Emilia Romagna Paola Gazzolo, all’assessore al Territorio della Regione Lombardia Daniele Belotti, a Marco Gottardi dell’Ente parco Delta del Po, a Mariano Carraro della Segreteria regionale per l’ambiente ed a Fabrizio Ferro, presidente del Consorzio di bonifica Delta del Po Adige, ha sottolineato la qualità delle relazioni della prima parte del convegno, la sessione dedicata al tema “Tutela, natura, risorse nel territorio fluviale”, nel corso della quale si sono intervenuti il professor Luigi Da Deppo, ordinario di costruzioni idrauliche all’Università di Padova, Francesco Puma, segretario generale dell’Autorità di Bacino del fiume Po, Aronne Armanini ordinario di Idraulica dell’Università di Trento, Luigi Mille e Ivano Galvani dell’Aipo, Remigio Rossi, ordinario di biologia ambientale dell’Università di Ferrara, Lidia Marongiu dello Studio Giaccardi e Associati che ha esaminato le prospettive turistiche dell’asta del Po e Massimo Bianchi, ordinario di organizzazione ambientale dell’Università di Bologna.

Azzalin ha rimarcato come, “dai problemi della sicurezza idrogeologica e di assetto idraulico del fiume a quelli inerenti alla navigabilità, dagli aspetti ambientali che riguardano la conservazione e la biodiversità a quelli legati alle prospettive economiche ed al turismo, è apparso chiaro che non si può parlare del Po guardando al dettaglio, ma serve invece uno sguardo di insieme sia dal punto di vista territoriale che da quello che riguarda i vari temi passati in rassegna. Non ha senso parlare di sicurezza idraulica senza tener conto delle questioni ambientali e di quelle economiche. Qui sta il grande merito di questo convegno, che ha messo chiaramente in luce come, da ogni prospettiva si voglia guardare, il Po, croce e delizia del nostro territorio, è indubbiamente una questione nazionale. E non solo nazionale, visto che sotto molti punti di vista è la stessa Unione europea a spronarci ad iniziative di lungo respiro, a cominciare dalla navigabilità. E’ necessario dunque che anche la politica ragioni in questi termini e, oltre a riconoscere al Po l’importanza che merita anche dal punto di vista delle progettualità future, inizi a manifestare concretamente la volontà di superare le parcellizzazioni di competenze per passare ad una logica di governo d’insieme”.

Concludendo, il consigliere democratico ha ribadito come “richiamare alla mente l’alluvione serve da monito per ricordarci che il primo punto deve sempre essere quello della sicurezza. E questo è bene ricordarlo anche di fronte a chi mira a speculare sul gas presente nel nostro sottosuolo, incurante degli effetti devastanti della subsidenza, che anche oggi sono stati a più riprese citati: va ribadita una volta di più la volontà comune di difendere e tutelare il nostro territorio che, proprio grazie alla risorsa Po, può fare rotta verso traguardi ambiziosi”.




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