Centrale Enel di Polesine Camerini, nulla di fatto nell’incontro del tavolo regionale: è necessaria un’accelerazione

Inserito il 10 Dicembre 2014 in Ambiente, Energia, Territorio, Urbanistica


In questo momento l'unica cosa certa è che la riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini non si farà, ma tutto il resto è ancora nebuloso: è necessario che non si abbassi l'attenzione sull'argomento e che vi sia un'accelerazione da parte di tutte le parti in causa con l'elaborazione di un piano condiviso, concreto e sostenibile

“In questo momento l’unica cosa certa è che la riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini non si farà, ma tutto il resto è ancora nebuloso: è necessario che non si abbassi l’attenzione sull’argomento e che vi sia un’accelerazione da parte di tutte le parti in causa con l’elaborazione di un piano condiviso, concreto e sostenibile”. Così il consigliere regionale Graziano Azzalin commenta l’esito “interlocutorio” dell’incontro del tavolo convocato dalla Regione con i vertici Enel per parlare del futuro del sito produttivo al quale hanno partecipato, oltre all’assessore all’Ambiente Maurizio Conte ed al consigliere Azzalin, il segretario generale della Regione Tiziano Baggio, il responsabile delle relazioni esterne territoriali di Enel Donato Leone, l’attuale direttore della centrale Ivano Ruggeri ed il suo successore Renzo Busatto (che ha già ricoperto questo incarico in passato), il presidente della Provincia di Rovigo Marco Trombini, il sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan e le rappresentanze sindacali di ogni grado e livello.

“E’ stato un primo momento di confronto – sottolinea Azzalin – ma Enel al momento non ha ben chiare le idee su cosa vuole fare. E se i sindacati sono giustamente preoccupati per il futuro dei dipendenti, da parte del territorio vi è la stessa indecisione. Credo che non sia utile al momento discutere dell’eventuale potenza di un’ipotetica centrale a biomasse, perché un progetto del genere deve essere analizzato in rapporto alla produzione locale ed all’ambiente particolare in cui ci troviamo. E’ necessario puntare sulla particolarità del sito e fare in modo che si trovi una strada condivisa per offrire uno sviluppo sostenibile. Il Parco deve essere un valore aggiunto anche per Enel, che può utilizzare l’eventuale progetto come biglietto da visita per le sue azioni di marketing nelle azioni di greenwashing che tutte le aziende di quel tipo sono ormai chiamate dal mercato a compiere. E’ su questa linea che dobbiamo trovare una via d’uscita alla situazione di stallo che si è creata”.

Il prossimo appuntamento del tavolo, che sarebbe dovuto essere convocato a marzo, è stato anticipato a dopo le feste: “Mi auguro – conclude Azzalin – che vi sia una maggior presenza da parte dei rappresentanti del territorio e che Enel riesca a presentarsi non solo con la disponibilità già dimostrata in questa occasione, ma anche con una maggiore chiarezza su cosa realmente è disponibile a fare per Polesine Camerini”.




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