“Inaccettabili le dichiarazioni di Coppola e Donazzan”

Inserito il 28 Novembre 2010 in Antifascismo, Territorio


Per il consigliere regionale“il disconoscimento di un valore fondante della nostra Repubblica da parte dei due assessori è assolutamente da condannare, così come lo è il giocare sulle parole e il distorcere la nostra Costituzione e tentare di riscrivere la storia a proprio piacimento”

 

“In consiglio regionale, la discussione della legge di sostegno agli studi sull’antifascismo e la Resistenza nel Veneto e sugli avvenimenti correlati che si sono susseguiti dal 1943 al 1948 durante la Repubblica di Salò e dopo la Liberazione è avvenuta in un clima di generale responsabilità. Il voto pressoché unanime ne è la testimonianza più lampante. Mi duole però constatare che due assessori hanno addirittura sentito l’esigenza di rimarcare che per loro l’antifascismo non è un valore. E questo, anche mordendosi la lingua per non voler rispondere ad un’evidente provocazione, non può essere accettato”. Il consigliere regionale Graziano Azzalin interviene in merito alle dichiarazioni rilasciate dagli assessori Coppola e Donazzan, secondo le quali quelle approvata è “una una legge di parte nonostante il voto a larga maggioranza, tra cui gran parte del Pdl e la quasi totalità della Lega”, “sotto la bandiera dell’antifascismo militante sono stati uccisi Biagi e D’Antona” e “la stessa Costituzione nell’elencare i propri valori di riferimento non menziona mai né l’antifascismo, né la resistenza perché nemmeno i padri costituenti, tutti appartenenti alla storia resistenziale, vollero definirli tali”.

Azzalin sottolinea che “il disconoscimento del valore dell’antifascismo da parte di due assessori è assolutamente da condannare, così come lo è il giocare sulle parole e il distorcere la nostra Carta costituzionale”.

“La Costituzione italiana – precisa il consigliere del Pd – è compiutamente antifascista, non perché è stata scritta da antifascisti desiderosi di vendicarsi. Tutt’altro, come testimonia anche l’amnistia voluta dagli stessi Nenni e Togliatti. La Costituzione nasce con lo spirito di voltare definitivamente pagina rispetto al fascismo. L’antifascismo è implicito in ognuno dei suoi articoli. Come concordano gli studiosi di ogni colore politico che si riconoscono nel valore della Costituzione, il suo antifascismo non risiede nella XII disposizione transitoria e finale, che vieta la riorganizzazione del Partito fascista, ma sta nei fondamenti e nell’architettura del sistema”.

Il consigliere polesano cita poi Domenico Gallo, che spiega chiaramente come sia “l’architettura del sistema che fa la differenza ed impedisce che, ove mai giungano al governo forze politiche caratterizzate da cultura o aspirazioni antidemocratiche (come avviene nell’attuale congiuntura politica), queste forze possano realizzare una trasformazione autoritaria delle istituzioni, aggredendo il pluralismo istituzionale (per esempio l’indipendenza della magistratura) o il sistema delle autonomie individuali e collettive (libertà di espressione del pensiero, libertà di associazione, diritto di sciopero, eccetera)”.

Concludendo, Azzalin invita l’assessore Coppola, “a correggere il tiro: il Polesine è terra di martiri del fascismo, la passione del Polesine è stata proprio nel segno della Resistenza. L’operazione di riscrittura della storia a proprio piacimento non è accettabile”.




Lascia un commento