Parchi, il Pd a Manzato: “Il Pd è già al lavoro e il prossimo 11 marzo illustrerà la sua proposta di legge: la sveglia la suoni a Zaia che è caduto in un sonno profondo turbato dall’incubo Tosi”

Inserito il 28 Febbraio 2013 in Agricoltura, Ambiente, Bonifica, Caccia, Lavoro, Pesca, Turismo


Lucio Tiozzo, Graziano Azzalin e Bruno Pigozzo replicano alle affermazioni dell’assessore all’agricoltura dopo il doppio incontro del gruppo democratico con sindacati e ambientalisti per discutere del disegno di legge “Sistema regionale delle aree protette della Regione Veneto: organizzazione, tutela e valorizzazione”

Parchi di parole i consiglieri del Pd non lo sono stati e, dopo l’uscita odierna dell’assessore Manzato, rispondono a tono e rilanciano: “Oggi ha suonato la sveglia lamentando ritardi nell’approvazione di importanti provvedimenti. La sveglia, però, è stata messa sul comodino sbagliato, visto che ad essere caduto in un sonno profondo, tale quasi da preoccupare, è il suo collega di partito nonché presidente della Regione Veneto Luca Zaia che, forse troppo indaffarato nel battibeccare con Tosi, si sta dimenticando dei veneti, con i quali aveva preso un impegno e che teoricamente dovrebbero venire prima. Il sogno della macroregione della Lega lombardocentrica in Veneto, infatti, si è trasformato nella magroregione, prima vittima di tagli indiscriminati. Ma voglio rassicurare Manzato, i suoi colleghi di Giunta possono continuare a dormire tranquilli: per quanto ci riguarda, possiamo dire che il Pd sui parchi sta già lavorando sodo. Ma non per approvare il disegno proposto da Palazzo Ferro Fini, che riteniamo sbagliato fin nelle sue premesse, quanto per definire gli ultimi dettagli della legge organica che verrà depositata dopo la sessione di bilancio. Su Veneto Agricoltura la discussione in IV commissione è già in calendario, mentre a ben guardare i ritardi colossali si stanno accumulando in capo alla Giunta, si pensi al capitolo della semplificazione in agricoltura, come stanno puntualmente denunciando le associazioni di categoria. Sui parchi, invece, le dichiarazioni di Manzato capitano a fagiolo”.

Proprio oggi, infatti, il gruppo regionale del Pd si è confrontato, in due distinti incontri avvenuti a Palazzo Balbi, con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni ambientaliste per discutere della bozza della proposta di legge “Sistema regionale delle aree protette della Regione Veneto: organizzazione, tutela e valorizzazione”. “Un passaggio di avvicinamento al momento della presentazione ufficiale del nostro progetto– ha spiegato il vicepresidente della commissione Urbanistica Bruno Pigozzo – che si terrà il prossimo 11 marzo al Centro civico di Portegrandi di Quarto d’Altino e che si concluderà con la tavola rotonda ‘Aree Protette: risorse ed opportunità’, alla quale parteciperanno, oltre a Laura Puppato, Cesare Lasen, della Fondazione Dolomiti Unesco, Stefano Masini, responsabile Area Ambiente di Coldiretti, Salvatore Sanna, vicepresidente di Federparchi, Antonio Nicoletti responsabile Aree Protette e Biodiversità di Legambiente ed Enzo Valbonesi, responsabile settore Parchi dell’Emilia Romagna”.
“La legge proposta dalla Giunta – ha spiegato il vicepresidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin – è legata ad una concezione accentratrice e ragionieristica dei parchi e nulla si fa per dare una prospettiva organica e tentare di sviluppare il settore, proprio come si coglie anche dalle parole odierne di Manzato che, pur ribadendo l’importanza di valorizzare i parchi, non fa altro che annunciare il taglio di un quarto delle risorse”.
“Nella nostra proposta – hanno ribadito il capogruppo del Pd Lucio Tiozzo – si ribalta proprio la prospettiva: a volte i risparmi o i guadagni nascono dall’investimento non solo economico, ma anche di progettualità: il testo che abbiamo elaborato mette al centro i territori e gli enti locali ed ha come scopo una prospettiva di sviluppo e non i divieti fini a se stessi. I parchi non sono e non devono essere strutture calate dall’alto che cristallizzano un territorio, ma anzi una forma di organizzazione dal basso, tale da permettere agli stessi territori di mettere a valore la risorsa natura”.
“L’iniziativa del Pd – ha concluso Azzalin – intende proprio partire dai limiti incontrati nel tempo dalle strutture, bloccate dalla burocrazia e dall’antinomia fra sviluppo e tutela. Ma l’ambiente è una ricchezza sia in sé sia per settori come agricoltura e turismo. In un momento di difficoltà economica, mettere a frutto le risorse di cui si dispone non solo è utile, ma è addirittura imprescindibile”.




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