“Ma Aleanna vuole davvero convincerci che la subsidenza è un qualcosa di benefico?”

Inserito il 11 Ottobre 2011 in Ambiente, Bonifica, Energia, Lavoro, Turismo


“L’ordinanza alla quale si continua a far riferimento per sostenere le estrazioni di metano, non priva affatto l’iniziativa legislativa da me avviata di significato, anzi è proprio uno dei motivi per i quali abbiamo ritenuto di intervenire dal punto di vista normativo. Dl punto di vista legale, Aleanna sta compiendo azioni perfettamente legittime e, in un quadro normativo come quello attuale, sarebbe difficile impedire l’estrazione di metano. E, esattamente come è avvenuto per l’Eni, miracolata dall’ordinanza del gip del Tribunale di Ferrara, sarebbe difficile anche chiedere il conto dei danni”

“Non riesco a capire se davvero la presidente di Aleanna Resources, la ditta che ma messo gli occhi sul gas presente nel sottosuolo della pianura padana, voglia davvero convincere me ed i polesani che la subsidenza è un qualcosa di benefico. Perché posso rassicurarla fin d’ora: se ama così tanto i Paesi Bassi, sposti pure là le sue mire, perché noi, inteso come cittadini della provincia di Rovigo, ma anche veneti in generale, stiamo continuando a pagare le conseguenze delle estrazioni degli anni ’50, e da questo punto di vista parliamo con cognizione di causa”. Non si sposta di un millimetro il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin dopo la risposta stizzita della presidente della ditta texana che ha dato il via all’iter per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo delle province di Rovigo, Padova e Venezia.
“Tanto per cominciare – sottolinea il consigliere – la replica alla prima lettera di Aleanna era squisitamente politica e, da questo punto di vista, ripeto casomai non lo si fosse ancora capito e si volesse insistere nel voler persuadere i cittadini dei benefici delle estrazioni di metano per i territori e per il loro assetto idrogeologico, le ulteriori precisazioni che vengono fatte da chi probabilmente non conosce a fondo il territorio di cui sta parlando, rafforzano ulteriormente le convinzioni mie e dei consiglieri di ogni schieramento che hanno già apposto la propria firma in calce alla proposta di legge in cui si dice un no chiaro allo sfruttamento degli idrocarburi presenti nel nostro sottosuolo. L’ordinanza alla quale Aleanna continua a far riferimento, non priva affatto l’iniziativa legislativa da me avviata di significato, anzi è proprio uno dei motivi per i quali abbiamo ritenuto di intervenire dal punto di vista normativo perché non so nei Paesi Bassi, ma in Italia i giudici emettono le proprie sentenze unicamente sulla base delle leggi vigenti e so bene che, dal punto di vista legale, Aleanna sta compiendo azioni perfettamente legittime e, in un quadro normativo come quello attuale, sarebbe difficile impedire l’estrazione di metano. E, esattamente come è avvenuto per l’Eni, miracolata dall’ordinanza del gip del Tribunale di Ferrara, sarebbe difficile anche chiedere il conto dei danni. Perché non si trattava di una disputa accademica sulla subsidenza, ma di un procedimento penale avviato proprio dalla Procura di Rovigo e riguardante, a voler essere precisi, le estrazioni off shore. Comunque sono contento che Aleanna abbia accantonato le iniziali cautele e non parli più di prospezioni di ricerca, ammendo pubblicamente che vuole estrarre il metano”.
“Fra l’altro – aggiunge Azzalin – la presidente di Aleanna non poteva scegliere un momento meno felice per tornare a raccontarci che non ci dobbiamo preoccupare della subsidenza, visto che proprio in questi giorni ricorre il 60° anniversario dell’alluvione del Polesine, un evento sul quale la invito ad informarsi, oltre che per cultura storica personale anche per capire qual è lo stato d’animo delle persone con le quali si rapporta. Ecco, non solo per evitare che si ripetano simili disastri bisogna evitare di compiere qualsiasi azione che sicuramente possa aggravare i rischi, ma anche evitare quelle sulle quali c’è qualche anche il minimo dubbio. Sulla sicurezza non vogliamo correre pericoli, il ‘fino a prova contraria’ può voler dire doversi trovare a fare i conti con situazioni drammatiche come quelle non troppo lontane nel tempo avvenute sempre nel nostro Veneto. Prevenire è meglio che curare, questo lo dicono anche i migliori dentisti americani”
Il consigliere polesano respinge poi al mittente le accuse di non conoscere a fondo la situazione: “Inviterei piuttosto la presidente di Aleanna, una volta tornata dai Paesi Bassi, a fare un giro nel nostro territorio che, oltre a sorprenderla per le sue ricchezze naturalistiche, potrebbe anche interessarla dal punto di vista idraulico, dal momento che scoprirebbe che sono sempre in funzione impianti idrovori e che, ad ogni sprofondamento del terreno, corrisponde un aumento vertiginoso dei costi di pompaggio per i quali, chi ha estratto il metano negli anni ’50, non versa un centesimo”.
Concludendo, l’esponente democratico rimarca come “l’iniziativa legislativa che è stata avviata è proprio incentrata sul principio di cautela: visto quello che è successo in passato ed i costi ambientali oltre a quelli meramente economici che il territorio sta ancora pagando, vista la fragilità idrogeologica del territorio in questione, vista l’impossibilità di negare che estrarre il metano provochi subsidenza, vogliamo che per legge non sia consentito farlo. Questa è la nostra battaglia e se Aleanna pensa di rapportarsi con indiani ai quali può regalare specchietti e perline, sappia che abbiamo ancora molte frecce al nostro arco, prima fra tutte l’orgoglio veneto”.




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