Agricoltura sociale, con l’approvazione della delibera attuativa finalmente si aprono nuove opportunità da cogliere e si potranno offrire risposte conciliando esigenze diverse

Inserito il 12 Novembre 2014 in Agricoltura, Sociale, Territorio


Con l'approvazione all'unanimità in IV commissione della delibera attuativa, la legge regionale 28 giugno 2013, n.14, Disposizioni in materia di agricoltura sociale, può ora dispiegare tutti i suoi effetti: per le aree a vocazione agricola, come è proprio il Polesine, si aprono prospettive interessanti, anche alla luce dei possibili finanziamenti che possono essere previsti in apposite misure nel nuovo Piano di sviluppo rurale

Via libera all’agricoltura sociale: con l’approvazione all’unanimità avvenuta oggi pomeriggio in IV commissione della delibera attuativa, la legge regionale 28 giugno 2013, n.14 può ora dispiegare tutti i suoi effetti.

“E’ una legge importante – spiega il vicepresidente della IV commissione, Graziano Azzalin – che mira ad offrire risposta conciliando una pluralità di istanze, dallo sviluppo della multifunzionalità in agricoltura alla soddisfazione di servizi primari alla persona, passando per il freno allo spopolamento delle campagne. La sua importanza e la sua necessità erano state testimoniate anche dalla rapidità con la quale, ormai un anno e mezzo fa, questa norma era stata approvata dal Consiglio. Purtroppo, però, i tempi della Giunta sono stati più lunghi del previsto”.

La commissione ha definito anche il procedimento amministrativo per l’iscrizione e le modalità per la tenuta dell’elenco regionale delle fattorie sociali: con la registrazione queste realtà, a cavallo fra agricoltura e sociale, possono usufruire di una serie di agevolazioni. “Questo – spiega Azzalin – è l’aspetto più innovativo di questa legge, ovvero il mettere a disposizione di queste attività a forte valenza sociale gli strumenti per rispondere ad una serie di bisogni che si manifestano nelle aree rurali e che, altrimenti, nessun altro potrebbe svolgere. Con questa approvazione si colma definitivamente il vuoto normativo che si era creato e si offre una strada concreta per offrire una risposta alla crisi che si è venuta a creare anche nel settore dell’assistenza sociale. Mentre i Comuni, alle prese con i tagli rischiano di perdere terreno, proprio dall’agricoltura può così arrivare un’innovativa ed ulteriore offerta di servizi per le comunità locali”.

Secondo l’esponente democratico, “ora per le aree a vocazione agricola, come è proprio il Polesine, si aprono prospettive interessanti, anche alla luce dei possibili finanziamenti che possono essere previsti in apposite misure nel nuovo Piano di sviluppo rurale: dall’incontro fra primario e terzo settore ci saranno nuove opportunità da cogliere”.




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