Agricoltura, per Manzato le mancate riforme ci sono costate otto milioni: questa cifra è un macigno sulla testa della maggioranza

Inserito il 25 Febbraio 2014 in Agricoltura, Ambiente, Bilancio, Bonifica, Lavoro, Pesca, Sociale, Territorio


Al congresso provinciale dell'associazione sindacale dei lavoratori dell'agroindustria ho fatto notare come, “agli enti strumentali ai consorzi di bonifica, passando per i parchi, tante sono le sfide che la Regione dovrebbe affrontare e invece rinvia per incapacità di compiere delle scelte. Sugli stagionali la partita è aperta”

“Dagli enti strumentali ai consorzi di bonifica, passando per i parchi, tante sono le sfide che la Regione dovrebbe affrontare e, invece ,rinvia per la propria incapacità nel compiere delle scelte. Riforme e programmazione sono il modo per liberare risorse in un momento di scarsità e mettere a valore le enormi potenzialità del Veneto nel settore primario. E questo, sia chiaro, va fatto sempre tenendo in considerazione che il lavoro non è mai un costo, ma una risorsa da far fruttare al meglio. Per risparmiare non bisogna licenziare nessuno, ma solo far fruttare al meglio le tante professionalità ed evitare sovrapposizioni e doppioni. Candidamente l’assessore Franco Manzato ha detto che queste mancate riforme ci sono costate 8 milioni. Ecco, questa cifra pesa come un macigno sulla testa della maggioranza che dovrebbe governare il Veneto”. Con queste parole il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin ha portato, questa mattina, il proprio saluto al VI congresso Flai-Cgil di Rovigo, la sigla che riunisce i lavoratori dell’agroindustria.

Dopo lo spazio delle relazioni, a cominciare da quella del segretario provinciale Lauro Biolcati, per finire con quella regionale Renzo Pellizzon, non è mancato il momento delle domande ed alcuni delegati si sono rivolti proprio al consigliere regionale per avere chiarimenti circa l’azione ramministrativa della Regione. Preoccupazioni, in particolare sono state manifestate da parte degli stagionali di Veneto Agricoltura e dai forestali, nonché dai lavoratori dei consorzi di bonifica: “Il problema delle 165 giornate di lavoro – ha detto Azzalin – è tristemente noto e si ripropone ogni anno. Sul fronte dei lavoratori di Veneto Agricoltura sono arrivate già le rassicurazioni del commissario Nezzo, mentre qualche incertezza in più permane, purtroppo, per i forestali. E’ una situazione sulla quale la nostra azione come Pd si farà sentire al fianco di quella del sindacato. Per quanto riguarda i consorzi, la situazione che si è venuta a creare con la riforma è quasi paradossale e bisogna avere il coraggio di rimetterci mano. Fra l’altro, se la tutela idrogeologica viene vista come un costo da tagliare, anche le grandi opere che difendono il Polesine rischiano di essere vanificate per mancanza di manutenzione. Detto questo, è bene anche essere chiari: i consorzi stessi devono mettere in atto una seria spending review e e non porsi solo come un’appendice al servizio del mondo agricolo, ma una struttura aperta all’intero territorio”.




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