Immigrazione, i Comuni della provincia di Rovigo partecipino ai bandi regionali: ci sono risorse importanti per favorire la piena integrazione. Inaccettabili zero domande in due anni

Inserito il 3 Maggio 2018 in Immigrazione


Non si può straparlare di immigrazione sempre e solo in termini negativi e poi non partecipare ai bandi regionali.

“Non si può straparlare di immigrazione sempre e solo in termini negativi e poi non partecipare ai bandi regionali che garantiscono l’accesso a fondi ministeriali e dell’Unione Europea (ogni anno si attivano circa cinque milioni di euro) per progetti formativi e di integrazione, magari per paura di strumentalizzazioni politiche. Paure oltretutto prive di senso, in quanto si tratta di iniziative rivolte a persone che risiedono stabilmente in Veneto. È ingiustificabile che i Comuni della provincia di Rovigo, tramite le Conferenze dei sindaci delle Ulss, non abbiano presentato alcuna domanda in due anni. L’unico soggetto che si è mosso, ed ha avuto i contributi, è stato l’istituto De Amicis di Rovigo”. A dirlo è Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico dopo il parere positivo, all’unanimità, in Terza commissione al Programma di iniziative e interventi in materia di immigrazione’ per il 2018.

“Il Polesine è l’unico territorio che non ha beneficiato di risorse perché non ha partecipato ai bandi nel 2016 e nel 2017: mi auguro che almeno quest’anno ci sia un’inversione di tendenza. È incomprensibile l’atteggiamento dei Comuni più grandi, a guida Lega o comunque centrodestra, dove risiede il maggior numero di immigrati. Non sono ‘clandestini’ o ‘rifugiati’, l’ossessione di molte amministrazioni, in primis di quella di Rovigo, ma di persone che vivono e lavorano qua, inclusi i ragazzi di seconda generazione. Tolta la propaganda, il re è nudo: un amministratore è capace quando fa il bene della propria comunità e qui sono state sprecate occasioni importanti. I bandi prevedono orientamento e percorsi formativi in ambito occupazionale, inclusa la conoscenza della lingua veneta per gli stranieri che si occupano per esempio della cura degli anziani o dei malati, servizi di mediazione culturale e traduzione per l’inserimento scolastico o a supporto della piena integrazione delle donne anche per quanto riguarda il mercato del lavoro. La Conferenza dei sindaci rimedi a questa mancanza per il 2018: a breve usciranno i bandi, per i quali la Regione ha stanziato 300mila euro, non faccia perdere questa opportunità, e le relative risorse, al territorio”.




Lascia un commento