Grave la propaganda di Zaia sul sito ufficiale della Regione. Ma perché lo Stato dovrebbe pagare la campagna elettorale della Lega?

Inserito il 18 Ottobre 2017 in Primo piano


Non si capisce perché Roma ladrona debba contribuire a pagare la campagna elettorale della Lega.

“Non si capisce perché Roma ladrona debba contribuire a pagare la campagna elettorale della Lega. L’ultima comunicazione del presidente Zaia ci lascia basiti: perché l’ordine pubblico in occasione del referendum dovrebbe essere a carico dello Stato? Il paragone con le battaglie dei Radicali è assolutamente fuorviante, visto che erano delle consultazioni nazionali. Piuttosto mi auguro sia solo una sorpresa di facciata e che avesse già messo in conto i due milioni richiesti dal ministero dell’Interno, altrimenti il sondaggio di domenica diventerebbe ancora più caro. E se non l’ha fatto ne dovrà rispondere. Troppo facile fare l’autonomista con i soldi degli altri”. Il consigliere regionale del Partito Democratico Graziano Azzalin commenta così la lamentela odierna del governatore per i ‘costi di utilizzo della forza pubblica’.

“Come al solito indossa il costume da vittima parlando di tentativo di impedire ai veneti di andare a votare. Ribadendo però con orgoglio che sarà invece un motivo in più per andare alle urne. Affermazioni legittime, meno legittimo è il luogo che le ospita: il sito ufficiale della Regione Veneto. Ancora una volta Zaia mostra l’assoluta assenza di rispetto delle regole e l’inadeguatezza a ricoprire il ruolo di governatore. Ho denunciato, troppo spesso in solitudine, le gravi scorrettezze di questa campagna elettorale: dall’uso dei banner per il referendum nei siti delle Ulss, alla direttiva rivolta ai dipendenti affinché inserissero il logo nelle loro mail sponsorizzando la consultazione, passando per i manifesti per il sì affissi nei Comuni fino alla lettera ai sindaci esortati, di fatto, a violare la legge spedendo nelle case dei cittadini l’invito a recarsi al voto. Esiste una cosa che si chiama par condicio, che il presidente di una Regione con 5 milioni di abitanti dovrebbe conoscere. In periodo elettorale la pubblica amministrazione dovrebbe limitarsi a una comunicazione impersonale e indispensabile per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Fare sfacciatamente propaganda sul sito della Regione non rientra nella casistica, non è il balcone di casa. Anche per questo spero che i veneti domenica prossima diano una lezione all’aspirante doge, non andando a votare un referendum utile solo per Zaia e la Lega”.




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