Collegare obbligo della bandiera veneta e autonomia? Discorsi da bar. Zaia rispetti la Costituzione e abbandoni ossessioni identitarie e ambiguità indipendentiste

Inserito il 5 Ottobre 2018 in Blog


Mescolare l’obbligo di esporre la bandiera veneta con l’intesa per l’autonomia è un cocktail inservibile. Zaia la smetta con i discorsi da bar.

“Mescolare l’obbligo di esporre la bandiera veneta con l’intesa per l’autonomia è un cocktail inservibile. Zaia la smetta con i discorsi da bar e si comporti da presidente di Regione, uscendo da ogni ambiguità identitaria e indipendentista”. È quanto afferma Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico, a proposito dello stop della Consulta alla legge veneta e della volontà di Zaia di ripresentarla, convinto che l’attuale esecutivo non la impugnerà.

“Ha una strana concezione delle istituzioni: al di là del governo amico o meno, le leggi devono essere fatte all’interno della cornice costituzionale. Nessuno calpesta la bandiera del Veneto, la Regione però è all’interno dello Stato. Credevamo se ne fosse fatta una ragione, invece continua con piccoli sotterfugi per fare da sponda alle pulsioni indipendentiste di qualche alleato. L’ambiguità leghista, al di là delle frasi di circostanza, non è mai stata sciolta. Non è mai stato ritirato infatti il Pdl 287 del consigliere Guadagnini sull’Indizione di un referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto: come Partito Democratico avevamo chiesto fosse messo all’ordine del giorno in modo da fare finalmente chiarezza.  Niente da fare, resta in un cassetto pronto a essere tirato fuori a seconda delle convenienze del momento”.

“Questa pantomima identitaria deve finire, sono provvedimenti ridicoli, che costano tempo e denaro, visto le inevitabili impugnazioni con successive bocciature da parte della Consulta. Zaia smetta di intorbidire le acque legandoli all’autonomia: quella è un’altra partita che, vista l’impostazione data dal governatore, difficilmente porteremo a termine”.




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