Graziano Azzalin

“Zaia ha un concetto tutto suo di trasparenza. Perlomeno si metta d’accordo con i suoi uffici sulle risposte da dare: non ho potuto vedere alcun incartamento relativo alla candidatura delle Colline del Prosecco a Patrimonio Unesco, con la spiegazione, messa nero su bianco, che tutta la documentazione sul procedimento in corso sarà accessibile solo a conclusione dell’intero iter. Non prima, perché, mi è stato detto, rischierebbe di compromettere il buon esito del percorso. Sfido Zaia a dimostrarmi il contrario anziché dare consigli di navigazione su internet. Così avremo modo di capire chi è che dice il falso”. Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico torna sulla candidatura Unesco delle colline trevigiane, ribattendo a quanto affermato dal governatore nel fine settimana a Col San Martino, in occasione della mostra del Valdobbiadene Docg.

“Non è un caso che abbia depositato un’interrogazione ad hoc proprio sull’accesso agli atti: Zaia fa volutamente confusione, mescolando le carte, quando invita a guardare sul sito dell’Unesco il dossier. La questione, infatti, non riguarda la documentazione presentata da Palazzo Balbi, ma i dubbi di Icomos, incaricata di stilare il report sulla cui base verrà poi presa la decisione finale. La Regione, rispondendo alla prima delle mie sollecitazioni lo scorso 26 febbraio, ammetteva che erano arrivate comunicazioni in merito sia dalla Rappresentanza d’Italia presso l’Unesco a Parigi, sia attraverso il Ministero dei beni e le attività culturali, come apparso anche sulla stampa. Appellarsi al secondo comma dell’articolo 109 del Regolamento consiliare per negare la visione degli atti, come è stato fatto con la risposta del 5 marzo, lo trovo fuori luogo. E, in ogni caso, smentisce Zaia che parla invece di documentazione visibile sul sito Unesco. Provi lui a consultarla on line, se ci riesce: avrebbe un futuro assicurato come hacker!”.