Bocciato il ricorso della Regione contro l’obbligo vaccinale: adesso ai veneti resta da pagare il conto dell’ennesima trovata propagandistica

Inserito il 22 Novembre 2017 in Primo piano


La Corte costituzionale ha certificato quello che sapevamo da tempo.

“La Corte costituzionale ha certificato quello che sapevamo da tempo. E così ai veneti non restano che i conti da pagare per un altro ricorso propagandistico dall’esito scontato”. Così i consiglieri del Partito Democratico Graziano Azzalin e Alessandra Moretti commentano la sentenza della Consulta sull’obbligatorietà dei vaccini, ribadendo la legittimità del decreto governativo.

“Secondo i giudici la decisione in materia spetta al legislatore nazionale, poiché ‘volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie’. La scelta del Governo – continuano i consiglieri del PD – non era un capriccio, ma giustificata dal progressivo calo delle coperture vaccinali. E in Veneto la situazione è peggiore rispetto alla media italiana. Anche per questo abbiamo invitato più volte Zaia a essere responsabile e a ritirare il ricorso, a maggior ragione dopo che il Consiglio di Stato lo scorso settembre aveva ufficializzato come la documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, o la prenotazione, per l’accesso ai nidi e alle materne fosse necessaria già da quest’anno”.

“La sentenza della Corte è la dimostrazione che non sempre la Regione sa far meglio; l’ennesima dopo i casi Pedemontana, Banche popolari e Pfas. Anzi, i veneti dovrebbero ringraziare Roma. Se fosse passata la linea Zaia, che per troppo tempo ha strizzato l’occhio agli stregoni No Vax, sarebbero aumentati i rischi”.




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