Autonomia, la svolta storica è l’ennesimo slogan di Zaia. Anziché di date, parliamo di contenuti: l’intesa è al momento una scatola vuota

Inserito il 22 Dicembre 2018 in Federalismo, Territorio


Altro giro altra data, non vorremmo che il 15 febbraio diventasse in realtà il 30.

“Altro giro altra data, non vorremmo che il 15 febbraio diventasse in realtà il 30. Quello di ieri è solo l’ennesimo annuncio, se la lingua italiana ha in senso. Invece di parlare di svolta storica, Zaia esca dagli slogan e parli dei contenuti, ammesso che ne abbiano mai discusso. Ancora non sappiamo niente né su quali e quante materie saranno realmente trasferite, né sulle norme finanziarie, a parte il fatto che il saldo sarà a invarianza zero per lo Stato. Il rischio è che una scatola vuota diventi legge”. Così Graziano Azzalin torna sulle dichiarazioni del presidente del Veneto all’indomani dell’annuncio del premier Conte che ha fissato al 15 febbraio la data-limite che ‘consentirà di sottoscrivere o di avviare il percorso per la sottoscrizione di una intesa con le Regioni’.
 
 
“Le date non ci appassionano, i contenuti invece sì. Non può essere una decisione presa a tavolino, perché una volta che arriva la firma, il provvedimento diventa legge. Ci si confronti quindi nelle sedi opportune, a partire dal Consiglio regionale, visto che il referendum indicava una volontà generica senza entrare nello specifico”, aggiunge Azzalin, che in chiusura ritorna ad attaccare gli ‘slogan zaiani’: “Non parli di autonomia come responsabilizzazione dei territori. La maggiore responsabilità per Zaia si traduce infatti in ‘quello che è mio è mio e quello che è tuo è anche un po’ mio, perché ti ho già dato troppo in passato’, in un cinico gioco al rialzo in cui, a questo giro, a farne le spese è la montagna. Con la Regione che non mette un euro perché ha da avere indietro fantomatiche risorse, e batte cassa con Roma e l’Europa”.



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