Adeguamento antitismico dei capannoni, Azzalin presenta interrogazione sui ritardi nei contributi

Inserito il 29 Ottobre 2015 in Primo piano


Adeguamento antitismico dei capannoni, Azzalin presenta interrogazione sui ritardi nei contributi: “Urgente e doveroso effettuare in via prioritaria i pagamenti alle attività produttive che hanno realizzato gli interventi, il messaggio che rischia di passare è che la sicurezza non è al primo posto”

 

“Il messaggio che viene dato al momento è che la sicurezza e l’adeguamento alle norme antisismiche non sono una priorità di questa Giunta. E questo nonostante nel maggio 2012 una serie di eventi sismici abbiano tragicamente evidenziato che il Polesine è ben lontano dal rischio zero nel quale veniva prima inserito”: secondo il consigliere regionale Graziano Azzalin la Regione sta accumulando ritardi nell’erogazione dei contributi già stanziati a favore degli interventi di messa in sicurezza sismica delle strutture che ospitano attività produttive e, proprio per questo ha depositato ieri un’apposita interrogazione nella quale chiede alla Giunta “se non ritenga urgente e doveroso effettuare in via prioritaria i pagamenti al fine di evitare disparità di trattamento tra i soggetti colpiti da eventi calamitosi e di sostenere le attività produttive di un importante territorio del Veneto”.

“Non si tratta di una questione da poco – spiega Azzalin – Dopo il sisma, meritoriamente, la Regione aveva provveduto ad approvare un bando per sostenere i necessari e fondamentali interventi di messa a norma dei capannoni, stanziando per questo 1 milione di euro. Il contributo copriva il 50%, e comunque fino ad un massimo di 70mila euro, le spese per i lavori di adeguamento che erano stati avviati dopo il terremoto. Hanno partecipato al bando 136 soggetti, di cui 130 sono stati ammessi al contributo, ricadenti sia nei Comuni direttamente interessati di Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello e Stienta, che in quelli ricadenti sotto la gestione del Commissario Delegato per l’Emergenza Sismica, ovvero quelli di Bagnolo di Po, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Ceneselli, Gavello, Giacciano con Baruchella, Melara, Pincara,Salara, Trecenta, Adria, Bergantino e Castelnovo Bariano”.

“Peccato, però – rimarca il consigliere polesano – che ad oggi solo 85 mila euro della prima trance di 500 mila siano stati effettivamente erogati. Questo pesante ritardo nei pagamenti sta mettendo in grande difficoltà i beneficiari dei contributi che hanno già realizzato gli interventi. Per analoghe situazioni di emergenza, la Giunta regionale ha provveduto tempestivamente alla liquidazione dei contributi, pertanto risulta incomprensibile tale disparità di trattamento. E, soprattutto, questa attesa potrebbe far pensare che la messa in sicurezza antisismica degli edifici produttivi non sia considerata una priorità di questa amministrazione regionale, mentre il messaggio sulla sicurezza che dovrebbe passare è proprio quello che, all’opposto, nulla è più importante della prevenzione e della sicurezza”.




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