Sanità, le delibere di Capodanno? Più che San Silvestro era Santa Barbara, ma a qualcuno forse fa piacere che scoppi il caso

Inserito il 29 Gennaio 2013 in Blog


Il caso del Piano aziendale per il potenziamento dell’assistenza primaria 2012 – 2014 dell’Ulss 18: il sospetto è che, ancora una volta, a livello regionale in questo settore si giochi una partita sotterranea sulla quale sarebbe bene fare chiarezza una volta per tutte. Perché i toni scandalistici utilizzati sulla stampa, debitamente imboccata, rischiano di inquinare le acque sulla questione fondamentale, almeno per quanto riguarda il caso dell’Ulss 18: la riorganizzazione delle Utap e la deospedalizzazione è prevista da delibere di Giunta, nonché dallo stesso Pssr ed è una cosa positiva oltre che importante. A chi giova la polemica?

“Il sospetto è che, ancora una volta, in tema di sanità a livello regionale si giochi una partita sotterranea sulla quale sarebbe bene fare chiarezza una volta per tutte. Perché i toni scandalistici utilizzati sulla stampa, debitamente imboccata, rischiano di inquinare le acque sulla questione fondamentale, almeno per quanto riguarda il caso dell’Ulss 18: la riorganizzazione delle Utap e la deospedalizzazione è prevista da delibere di Giunta, nonché dallo stesso Pssr ed è una cosa positiva oltre che importante”. Ad entrare con i piedi di piombo nella vicenda è il consigliere regionale Graziano Azzalin, che non ci sta a vedere tutto finire in un unico calderone: “Il solerte Mantoan, potrebbe chiarire se si tratta di ‘spese scandalose’ derivanti da sue precise direttive o di riorganizzazioni che non gli vanno a genio. Senza entrare nel merito della correttezza formale degli atti, e non per lavarsi le mani come novelli Ponzi Pilati, ma perché l’aspetto politico di ogni vicenda, per quanto importante, non deve permettere che si deroghi alle procedure previste, quello che preme sottolineare è come sia necessario che venga ribadito da parte del responsabile della Sanità veneta che la riorganizzazione dei medici di medicina generale è necessaria e urgente, se davvero non si vuole assistere allo sfascio della sanità pubblica con una deospedalizzazione alla quale non fa riscontro un’adeguata rete di assistenza territoriale. A chi giova la polemica?”.

 

Nella fattispecie, Azzalin sottolinea come “il Piano aziendale per il potenziamento dell’assistenza primaria 2012 – 2014 dell’Ulss 18, finito nel calderone degli ‘atti di Capodanno’, è stato approvato il 4 dicembre, giorno di Santa Barbara, patrona dei pompieri e degli esplosivi in generale, quindi distante dai botti di San Silvestro anche se magari a qualcuno fa piacere far scoppiare comunque un caso. Fra l’altro, tempistica e finanziamenti sono quelli stabiliti a livello regionale, quindi anche su questo aspetto del clamore suscitato si potrebbe aprire una bella discussione e non sarebbe male vedere le spese di ciascuna Ulss del Veneto, ma probabilmente Mantoan o chi per lui non ha piacere di contraddirsi pubblicamente, anche se le sue affermazioni riportate dalla stampa, come era avvenuto in occasione degli ospedali a rischio chiusura, erano giustamente senza la sua firma. Il Piano riguarda le aggregazioni funzionali territoriali che rappresentano il cardine imprescindibile per la riforma prevista dal nuovo Pssr e che, come è ben illustrato nella delibera 1510 del 31 luglio 2012: ‘sono organizzazioni funzionali e non strutturali, caratterizzate dall’appartenenza obbligatoria dei medici di medicina generale, luogo di coordinamento, di analisi dei bisogni di salute della comunità di riferimento, di confronto e di audit e ‘ luogo di formulazione di proposte per il coordinamento interno e di miglioramento dei servizi: la definizione di percorsi e la dotazione di risorse da parte dell’Azienda con riferimento a obiettivi di salute, organizzativi e di sostenibilità’

 

“Tornando al Piano – conclude Azzalin entrando nel dettaglio – le medicine di gruppo integrate per le quali si chiede l’autorizzazione regionale per l’attivazione, quindi nulla di già deciso ma semplicemente una proposta di riorganizzazione che dovrà essere approvata dalla Regione, riguardano: per il distretto di Rovigo l’Aggregazione funzionale territoriale Rovigo Centro (due Medicine di gruppo integrate, una ex Utap composta da 7 medici operanti in struttura privata e una Medicina di gruppo composta da 8 medici già operante in struttura privata) e l’Aggregazione funzionale territoriale Rovigo Est (una Medicina di gruppo integrata già esistente e composta da quattro medici del Comune di San Martino di Venezze); per il Distretto di Badia Polesine l’Aggregazione funzionale territoriale Eridano Ovest (una Medicina di gruppo integrata all’interno dell’Ospedale di Trecenta, composta da 8 medici dei Comuni di Ceneselli, Ficarolo, Salara e Trecenta), l’Aggregazione funzionale territoriale Eridano Est (una Medicina di gruppo integrata all’interno del Punto Sanità di Occhiobello, composta da 7 medici del Comune di Occhiobello), l’Aggregazione funzionale territoriale Adige (una Medicina di gruppo integrata relativa all’ex-Utap ‘Medici Più’ di Lendinara, costituita da 9 medici che hanno accettato l’ingresso presso il Punto Sanità). Per il Distretto di Rovigo nell’Aggregazione funzionale territoriale Rovigo Sud, invece, non è stato possibile individuare una Medicina di gruppo integrata che è il motore per far partire la nuova organizzazione dell’assistenza primaria sul territorio. Per questo chiediamo se è auspicabile spegnere tale motore dove già la nuova organizzazione è stata attivata e concordata”.




Lascia un commento