Presidenza del Parco, occupazione leghista di tutte le poltrone.

Inserito il 4 Dicembre 2019 in Blog


L’accentramento veneziano ha aggravato i problemi, senza risolverne uno.

“Sul Parco non solo si sono persi due anni per le nomine: sugli obiettivi dell’Ente, tutelare la biodiversità e produrre opportunità per il territorio, siamo ancora più indietro. E questo è il fatto più grave: si sono espropriate le comunità delle proprie competenze e facoltà decisionali con un accentramento veneziano mai visto, senza produrre il minimo risultato”. A dirlo è Graziano Azzalin intervenendo sulle polemiche legate alla fine del periodo commissariale del Parco del Delta dopo essere chiamato in causa sulla nomina del presidente. “Abbiamo denunciato in tempi non sospetti come i Parchi fossero diventati l’ennesimo territorio di conquista della Lega, un’altra occupazione delle poltrone per gli amici degli amici. Zai ha seguito esclusivamente il criterio della rappresentanza politica di parte, come fatto per la rappresentanza regionale nei Cda dei Consorzi di bonifica, senza considerare che esistono anche forze alternative alla Lega e ai suoi alleati più stretti. Nel caso del Delta si è ignorato completamente le proposte che venivano dalle rappresentanze del territorio sia per il Cda che per la presidenza del Parco, la responsabilità per le nomine è esclusivamente del presidente Zaia! Stesso discorso per la rappresentanza di genere, con la nomina di appena due donne su venti. Scelte vergognose delle quali i Comuni devono chiedere conto alla Lega e ai suoi rappresentanti a Venezia, a partire dall’assessore Corazzari”.




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