Latte, a chi vanno le quote di responsabilità

Inserito il 13 Settembre 2014 in Blog


a vicenda delle quote latte rappresenta un fatto grave con chiare responsabilità politiche della Lega: Manzato prima di addossare responsabilità al ministro Martina guardi la trave negli occhi dei suoi colleghi di partito

L’arrivo delle cartelle esattoriali alle aziende multate per la vicenda delle quote latte non può certo essere preso alla leggera, tuttavia il maldestro tentativo della Lega di scaricare sul Ministro Martina problemi da loro creati ed ingigantiti negli anni è semplicemente vergognoso.

I nodi sono arrivati al pettine, ma è bene andare alla radice: chi ha sfruttato politicamente la vicenda per anni e anni, compreso un ministro, che ora è presidente della Regione Veneto, che nel 2009, quando era ancora a capo del Mpaaf privò Equitalia del potere di riscossione riesumando per il recupero delle somme dovute addirittura un regio decreto del 1910.

Si può essere, infatti, d’accordo che sia un problema da risolvere il fratto che vi siano aziende che, per errori nei quali sono stati indotti da altri e da un intero movimento politico che ha occupato posizioni di governo e quindi sembrava poter essere affidabile, siano oggi costrette a pagare. Ma la ricerca di una soluzione non può e non deve essere l’ennesima scorciatoia per un drappello di “furbi” che non hanno rispettato le regole come invece ha fatto la maggioranza degli allevatori italiani che, infatti, oggi non ha nessuna multa da pagare.

Prima di ergersi, dunque, a paladino di una non si sa quale “giustizia”, l’assessore Manzato farebbe bene a tirare in ballo tutti i suoi colleghi di partito che in questi anni, per mero calcolo elettorale, hanno speculato su una vicenda il cui conto viene ora presentato a 719 imprese agricole del Veneto, a fronte di quattromila aziende attive nella nostra Regione, che non solo hanno rispettato le regole, ma hanno speso negli anni cifre non certo irrisorie per acquistare le quote. Aiutare i 700 splafonatori senza porsi delle domande, vuol dire distruggere non solo la concorrenza interna, ma affossare definitivamente il concetto di giustizia. Non che questo, negli anni, sia stato un pallino della Lega, ma così non è proprio accettabile

Invece di continuare a suggerire stratagemmi e scorciatoie, sarebbe bene che chi ha consigliato, incitato, spronato e, in ultima analisi, sfruttato e spremuto questi agricoltori si assumesse in pieno le proprie responsabilità. Che non sono solo politiche. Stiamo parlando di cifre ragguardevoli che, comunque, dovremo pagare. Secondo un’indagine della Corte dei conti del dicembre 2012, “la confusione nella determinazione dell’esatta produzione di latte” e la “persistente assenza di volontà politica” è costata al contribuente italiano oltre 4,4 miliardi di euro. Se, dunque, il Governo è costretto a tagliare stipendi e pensioni, dobbiamo anche ringraziare chi, con le sue scelte contrarie elle regole ha fatto accumulare al nostro Paese debiti pesantissimi.

Sono sicuro che Martina riuscirà a trovare una mediazione accettabile, ma spero che questa vada di pari passo ad una dura denuncia politica dell’azione della Lega in questi anni.

 




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