Calalzo Ogm free: perfettamente d’accordo con Zaia, ma a lui chiedo un ulteriore salto di qualità

Inserito il 28 Febbraio 2014 in Blog


Calalzo di Cadore si fregerà del titolo di Comune libero da produzioni agricole transgeniche. Sono insolitamente d'accordo con il presidente Zaia sulla bontà dell'iniziativa ma quello che gli chiedo è un ulteriore salto di qualità e di assumere delle opportune iniziative politico amministrative di contrasto alla diffusione degli Ogm a livello non solo veneto, ma anche transregionale.

Forse gli alimenti Ogm sono più diffusi di quanto si immagini ed i loro effetti andrebbero studiati bene, perché è strano quello che mi accade oggi: non solo apprezzo, ma addirittura condivido pienamente le parole del presidente Zaia nel salutare con favore la delibera comunale di Calalzo di Cadore che si fregerà del titolo di Comune libero da produzioni agricole transgeniche. Quello che chiedo al presidente, in qualità di vicepresidente della commissione Agricoltura, è un ulteriore salto di qualità e di assumere delle opportune iniziative politico amministrative di contrasto alla diffusione degli Ogm a livello non solo veneto, ma anche transregionale, visto anche quanto sta accadendo a livello europeo.

La strategia competitiva della nostra agricoltura, infatti, deve essere necessariamente connessa al patto siglato con i consumatori per portare a tavola alimenti di qualità, ottenuti nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, ma, purtroppo, quanto sta accadendo in alcuni comuni del Friuli, non è accettabile, in quanto, aldilà delle palesi e volontarie infrazioni risultano del tutto evidenti fenomeni di inquinamento genetico e di compromissione delle colture realizzate nei campi circostanti a quelli messi a coltura con la varietà di mais Mon810.

Data la contiguità geografica con il Friuli, il presidente Zaia dovrebbe agire con decisione nei confronti della collega Debora Serracchiani, molto attiva su molti fronti, ma decisamente abulica nell’assumere provvedimenti concreti volti a rimuovere quelle colture illegittime sulla base di quanto ha stabilito un decreto interministeriale che per diciotto mesi proroga il divieto di coltivazione di Ogm nel nostro Paese.

La questione delle colture in atto in Friuli è veramente grave, anche per gli effetti che potranno prodursi sul territorio regionale del Veneto: non basta, quindi, plaudire ad iniziative frammentate, pur meritorie e da imitare, ma è necessario assumere la responsabilità di un’azione strutturata a livello del Governo regionale. Su questo terreno il presidente saprà di poter contare anche su di noi. Fra l’altro, c’è anche l’occasione di costituirsi nel giudizio pendente sulla sospensione del decreto interministeriale di proroga, in vista dell’udienza pendente presso il Tar del Lazio e che sarà decisa il 9 aprile prossimo.




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