Bizzarro pensare che non arrivino i turisti per il mancato voto a luglio.

Inserito il 25 Maggio 2020 in Blog


Dalla Lega posizione strumentale, alle urne in piena sicurezza e rispettando la par condicio

“Davvero il collega Ciambetti è convinto che votare a luglio sia più vantaggioso per il turismo che non a metà settembre? Lo chieda agli addetti ai lavori, avrebbe delle sorprese”. A dirlo è Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico, replicando alle affermazioni dell’esponente leghista sulla data delle elezioni, da svolgersi prima possibile. “Pensare che i turisti non arrivino in Italia perché non si è votato alle amministrative mi pare alquanto bizzarro. Così come trovo singolare che parli da presidente del Consiglio, visto che su questo tema non c’è una posizione comune dell’aula, anzi ci sono opinioni divergenti anche all’interno della maggioranza. Comunque se in Francia il secondo turno delle Municipali è in programma a fine giugno, in Gran Bretagna le elezioni locali, inclusa quella del sindaco di Londra, sono slittate al 2021, in Spagna non c’è ancora una data per il voto nei Paesi Baschi, Catalogna e Galizia, addirittura l’amico Putin ha rinviato a data da destinarsi il referendum per la modifica della Costituzione. Al di là degli esempi, ognuno può citare quello che gli fa più piacere, siamo convinti che andare a elezioni a fine luglio sia dannoso per la stagione turistica”.

“Senza dimenticare altre questioni che la Lega finge di non vedere, come la par condicio, perché vuole solo trarre il massimo profitto dalla gestione dell’emergenza. Andare al voto a luglio con un presidente di Regione che da mesi sta monopolizzando la comunicazione, significa negare la possibilità di competere ad armi pari: questa sì che sarebbe una violazione delle regole democratiche. Per usare una metafora calcistica, è giusto che la partita inizi in 11 contro 11 come da regolamento, indipendentemente dalla forza delle squadre in campo. Urlare alla ‘democrazia sospesa’ per la proroga di qualche mese del mandato elettorale dovrebbe far riflettere sulla strumentalità della posizione di Zaia e di tutta la Lega”.




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