Sul fallimento della Bellelli Zaia finora è stato zitto, nonostante le nostre richieste di fare chiarezza visto che è l’unica azienda che ha beneficiato della misura regionale ‘Patrimonio destinato’, con un finanziamento di un milione di euro.
“Sul fallimento della Bellelli Zaia finora è stato zitto, nonostante le nostre richieste di fare chiarezza visto che è l’unica azienda che ha beneficiato della misura regionale ‘Patrimonio destinato’, con un finanziamento di un milione di euro. Adesso non potrà più nascondersi e dovrà dare una risposta. Quando di mezzo ci sono soldi pubblici occorre la massima trasparenza”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata chiedendo quali misure ha messo in campo la Giunta per evitare il tracollo della società rodigina, partecipata da Veneto Sviluppo.
“Il suo silenzio è inaccettabile, è doveroso che ci spieghi come sono andate le cose, perché stiamo parlando di un’azienda dove la Regione è entrata nel capitale sociale, che non è esattamente la mission delle amministrazioni pubbliche. Un’impresa che ha usufruito di una misura ad hoc, visto che lo strumento di finanza creativa, il Patrimonio destinato, è stato utilizzato solo per la Bellelli Engineering. Le criticità che hanno portato all’istanza fallimentare, con i lavoratori che vantano un credito di un milione, non sono emerse all’improvviso: già nel 2013 l’azienda aveva chiesto altri soldi pubblici e dall’anno successivo Veneto Sviluppo aveva avviato le pratiche per uscire dal capitale sociale. Sicuramente Zaia ha il quadro più chiaro rispetto a noi, quindi credo sia giusto e necessario che ci dica, mettendolo nero su bianco, quali sono stati gli interventi e la vigilanza realizzati dalla Regione per evitare il fallimento della Bellelli”.