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Veneto Agricoltura, la maggioranza ha votato contro la proposta della Giunta: è il segno che, aldilà dei proclami, la realtà è che non si vuole procedere con la riforma. Dalla Coppola no anche ai soldi per il Comune di Rovigo - Graziano Azzalin

Veneto Agricoltura, la maggioranza ha votato contro la proposta della Giunta: è il segno che, aldilà dei proclami, la realtà è che non si vuole procedere con la riforma. Dalla Coppola no anche ai soldi per il Comune di Rovigo

Inserito il 14 Marzo 2014 in Agricoltura, Bilancio, Opere pubbliche, Politica, Territorio


Bocciato l'emendamento che anticipava aspetti della legge, producendo risparmi immediati di un milione di euro: smascherato il bluff della maggioranza. E se a Rovigo non arrivano 500mila euro per la messa in sicurezza delle strade, Piva può ringraziare Isi Coppola che ha votato no

“E’ stato gioco facile smascherare il bluff della Giunta sulla reale volontà di riformare Veneto Agricoltura: è bastato sfidarli sulla loro stessa proposta inserendone una parte direttamente in un emendamento alla Finanziaria, per vedere come con il loro voto contrario sia sintomo di un’assoluta mancanza di volontà politica di procedere alla riorganizzazione sulla quale a parole, ma solo a parole, sembrano tutti d’accordo”. E’ fra l’amaro e l’ironico il commento del vicepresidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin, dopo che il consiglio ha respinto un emendamento, di cui era primo firmatario, con il quale si anticipavano alcuni punti della riforma.

“La legge di riforma presentata dalla Giunta – spiega Azzalin – è in stallo da mesi, nonostante anche da parte del Pd vi sia un’ampia apertura di credito. Il vero motivo è che è la stessa maggioranza che non vuole andare avanti. Con l’emendamento, infatti, si proponeva la soppressione delle funzioni di Veneto Agricoltura indicate nel progetto di legge n. 275 come residue o tali da poter meglio essere esercitate da altre strutture regionali, come la gestione del patrimonio fondiario della Regione, delle foreste e delle riserve naturali, o come la promozione e organizzazione dell’attività di certificazione di qualità dei prodotti agroalimentari. Eliminando questi doppioni si sarebbe ottenuto, senza intaccare i livelli occupazionali, un risparmio immediato di un milione di euro, che sarebbero potuti essere impiegati per rimpinguare i capitoli di spesa azzerati come quello per lotta e profilassi delle malattie delle colture agricole, quello per i servizi integrati agro faunistico-venatori e lo sviluppo delle attività ittiche e della pesca o quello per interventi infrastrutturali in materia di bonifica. Non si trattava, dunque, di una provocazione o di qualcosa di demagogico, ma semplicemente di fare quanto promesso. Purtroppo ora è chiaro che il ritardo è dovuto solo alla mancanza di volontà. E pensare che Manzato ha detto proprio qualche giorno fa che le mancate riforme di Parchi e Veneto Agricoltura sono costate 8 milioni. Facendo la prova del nove, si è capito per colpa di chi. Il Pd, opposizione governante, più di così non può fare. Se non chiedere che venga subito portata in commissione la legge di riforma degli enti strumentali”

Concludendo, Azzalin stigmatizza dunque il comportamento di “una Giunta sempre pronta a fare grandi spot, ma decisamente carente quando si tratta di mettere coerentemente in pratica i propri proclami. Proprio come ha fatto ancora una volta l’assessore Coppola che, a parole chiede di fare squadra per il Polesine e di farsi in quattro per reperire fondi, poi fa esattamente il contrario. Il suo, infatti, è stato uno dei quattro voti negativi che hanno affossato un emendamento che stanziava 500mila euro per permettere al Comune di Rovigo, guidato da una giunta di centrodestra, di realizzare i lavori per la messa in sicurezza del nodo viario di collegamento con la nuova questura. Se il sindaco di Rovigo, che non sa come reperire risorse ed arriva a pensare di vendere i gioielli di famiglia come Asm-Set, non potrà fare nemmeno questo intervento, almeno sappia chi ringraziare”.




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