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Pssr, finalmente si è aperta la discussione, purtroppo il comportamento della maggioranza è da stigmatizzare - Graziano Azzalin

Pssr, finalmente si è aperta la discussione, purtroppo il comportamento della maggioranza è da stigmatizzare

Inserito il 13 Giugno 2012 in Sanità, Territorio


Un breve commento agli emendamenti che ho presentato: non si tratta di richieste ‘di bandiera’ o puramente di difesa territoriale, ma basati sul normale buonsenso che, chi si accinge a varare le linee programmatiche del futuro della sanità della propria Regione, non può non avere. I nodi veri, tuttavia, restano insoluti

“Una buona notizia e una cattiva: la buona è che finalmente si è aperta l’importantissima discussione sul Piano socio-sanitario in Consiglio regionale, la brutta che purtroppo il comportamento della maggioranza in aula è stato significativo di quale sia il loro atteggiamento sulla questione, visto che gli oratori si sono trovati a parlare ad un’aula semideserta”. Il consigliere regionale Graziano Azzalin commenta con non poca amarezza l’esito della mattinata di dibattito.

“Da parte del Pd – avverte l’esponente democratico – c’è un’innegabile attenzione all’argomento, ma questo non si tradurrà certo in una stampella a una maggioranza litigiosa e scomposta. Per questo ho deciso di interrompere il mio intervento e di riservarmi di parlare in sede di discussione degli emendamenti”.

Di emendamenti, infatti, il consigliere polesano ne ha presentati un discreto numero: dopo gli accorpamenti e le modifiche interne al gruppo del Pd, ne restano 11 a firma singola, uno assieme al collega Lucio Tiozzo (nel quale si indica che i presidi ospedalieri di rete non siano legati ad un “bacino di circa 2000.000 abitanti” ma siano uno “per ognuna azienda ULSS”) e 4 complessivi del Pd. In particolare, fra gli emendamenti, da segnalare quello con cui si chiede l’inserimento del San Luca di Trecenta fra gli ospedali di rete, un articolo aggiuntivo alla legge in cui si specifica che nel caso di un’eventuale soppressione o accorpamento delle Province il Pssr si adegua naturalmente grazie alla sostituzione del termine “provinciale” con “di Venezia, Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza”, tre in cui si inserisce “Polesine” nell’elenco delle specificità territoriali, uno nel quale si indica che il servizio di medicina legale venga razionalizzato non sul parametro numerico di un milione di abitanti ma sul parametro provinciale, uno in cui si aggiunge un articolo specifico in cui si specificano i meccanismi di finanziamento del sistema sanitario regionale e uno con il quale si mira ad evitare i possibili abusi del commissariamento dei direttori generali, introducendo il concetto che, nell’atto di nomina, previsto solo per “rilevanti” necessità o complessità gestionali, debbano essere definiti obiettivi e risorse.

“Non si tratta di emendamenti ‘di bandiera’ o puramente di difesa territoriale – spiega Azzalin –  ma basati sul normale buonsenso che, chi si accinge a varare le linee programmatiche del futuro della sanità della propria Regione, non può non avere. Detto questo, ribadisco che, evitando di entrare nel merito vero della matera, non presentando le schede ospedaliere e di dotazione territoriale, oltre al capitolo Ulss che sarà discusso in un secondo momento, la maggioranza ci sta facendo parlare di linee generali, tendenzialmente condivisibili anche grazie all’opera di correzione del Pd in commissione, ma che poco rapporto hanno con i veri nodi: equità, razionalizzazioni e risorse”.




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