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La sicurezza nel piatto: focus a Rovigo sul diritto alimentare - Graziano Azzalin

La sicurezza nel piatto: focus a Rovigo sul diritto alimentare

Inserito il 13 Febbraio 2015 in Agricoltura, Sanità, Territorio


Sicurezza alimentare, tanta carne al fuoco nel convegno organizzato a Rovigo da Iniziativa Riformista con i professori Stefano Masini, Paolo Borghi, Sebastiano Rizzioli, Luigi Costato ed il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin

Riflettori puntati sul diritto alimentare a Rovigo, perché sul piatto vi era il convegno “Sicurezza alimentare e tutela del cittadino”, organizzato dall’associazione politica Iniziativa Progressista all’Accademia dei Concordi. Lo spunto è stato offerto dal libro “Diritto Alimentare: una mappa delle funzioni” di Stefano Masini, dell’Università Tor Vergata di Roma e responsabile ambiente e territorio Coldiretti, che ha discusso dell’argomento con Paolo Borghi, docente presso l’Università di Ferrara, Sebastiano Rizzioli, ricercatore sempre dell’Università di Ferrara, il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin e Luigi Costato, docente emerito presso l’Università di Ferrara.
“E’ un tema che riveste una grande importanza e che non è certo confinato al solo ambito del diritto”, ha sottolineato l’avvocato Gianfranco Munari, presidente di Iniziativa progressista nell’aprire i lavori.

A dare una carica di competenza e brio alla serata ci ha pensato Costato, vero e proprio padre nobile del diritto alimentare che, pur definendosi “un semplice mugnaio”, ha compiuto un articolato excursus storico della disciplina ricordando anche che “i controlli in Europa in questo ambito sono fra i più accurati al mondo e non ci sono grossi rischi: se guardiamo all’aumento dell’età media, questo è sì grazie alla medicina, ma anche alla maggiore attenzione rivolta al cibo”.
Masini ha sottolineato come nell’ambito del diritto alimentare si sia passati “da una funzione meramente repressiva, quindi a posteriori, ad una che invece avviene in nome del principio di precauzione e che, investe, quindi anche il campo della prevenzione sanitaria”.
Un tema amplissimo, come ha rimarcato Borghi spiegando che “così tante sono le funzioni di questa branca del diritto da rendere appunto necessaria una vera e propria mappa quale quella disegnata da Masini”. Rizzioli ha invece toccato il tema degli Ogm, sottolineando come vi sia “un’impostazione ideologica che sta impedendo la ricerca”.

“Gli italiani sono spesso dei cialtroni su tanti argomenti – è stata la conclusione di Azzalin – ma sul cibo sono seri e non a caso la legislazione sul settore è fra le più elaborate al mondo. Per una volta vantiamoci: dalle nostre parti sul cibo non si scherza, perché l’enogastronomia è l’unica vera cultura condivisa. E’ per questo che il nostro cibo è sinonimo di qualità anche all’estero. Ed è per questo che, nonostante la crisi, gli italiani cercano ancora prodotti certificati e locali, seppure più costosi”.

Proprio l’etichetta è, secondo il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura “il perno di tutto e la migliore difesa contro la piaga dell’agromafia: la legislazione sull’agroalimentare ha quindi riflessi fondamentali su tutta la filiera. A livello regionale, l’articolazione normativa si divide sostanzialmente su tre settori: la tutela del consumatore ed il pacchetto igiene, la tracciabilità della filiera e la disciplina in materia di Ogm, la tutela delle denominazioni di origine e di qualità. Campi sui quali, a volte si è normato in eccesso contribuendo alla burocrazia. Certo è che tutti, abbiamo a cuore quello che finisce nel nostro piatto”.




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