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Istituti polesani di Ficarolo, un'interrogazione del Pd: “Recedere dalla convenzione e riorganizzare le risposte assistenziali" - Graziano Azzalin

Istituti polesani di Ficarolo, un’interrogazione del Pd: “Recedere dalla convenzione e riorganizzare le risposte assistenziali”

Inserito il 25 Giugno 2014 in Sanità, Sociale, Territorio


Il Pd regionale è intervenuto sul caso degli Istituti Polesani per disabili psichici e fisici presentando un'interrogazione “Com’è possibile che in una struttura che riceve continui finanziamenti dalla Regione Veneto non ci siano stati controlli nonostante le numerose segnalazioni pervenute anche tramite articoli di giornale? Oltre alle evidenti lacune nei controlli, bisogna riflettere sulla complessiva gestione dell'intero sistema socio-assistenziale veneto: ci sono responsabilità politico-amministrative gravi”

Recedere dalla convenzione stipulata con gli Istituti Polesani di Ficarolo, riorganizzando le risposte assistenziali in comunità di dimensioni tali da garantire umanità e professionalità alle persone ospitate”. Questo quanto chiedono con un’interrogazione a risposta immediata il vicepresidente della commissione regionale Claudio Sinigaglia, il capogruppo Pd in consiglio regionale Lucio Tiozzo ed il consigliere polesano Graziano Azzalin, e questo è quanto è stato ribadito proprio da Azzalin anche ieri sera, nel corso di un partecipato incontro pubblico, organizzato dal Pd a Ficarolo

Dopo un’articolata relazione del segretario locale Marco Martini, Azzalin ha ribadito come “aldilà della vicenda specifica e delle responsabilità dei diretti interessati, vi sono aspetti e ripercussioni che vanno oltre il caso di Ficarolo e riguardano, oltre alle evidenti lacune nei controlli, anche una complessiva gestione dell’intero sistema socio-assistenziale veneto. I limiti di strutture di questo tipo si sono palesati chiaramente e la Regione ha il dovere di agire per il loro superamento. Senza contare, poi, che la Regione ha pagato a fronte di controlli inadeguati e questo è davvero molto grave. I principi della tutela della dignità e rispetto delle persone, prima ancora che dei pazienti, devono essere scolpiti sulla pietra. E se nell’immediato occorre pensare a garantire una continuità di servizio è bene anche che fin da subito si attivino tutti i meccanismi necessari affinché fatti del genere non si ripetano più. Non è accettabile”.

Gli esponenti del Pd sottolineano come nella vicenda degli Istituti polesani di Ficarolo si sovrappongano, infatti, due distinte questioni: “C’è l’aspetto prettamente penale – spiega Sinigaglia, primo firmatario dell’interrogazione – che, oltre all’inchiesta della magistratura, deve vedere anche la Regione far luce su numerosi aspetti. Per questo, ho chiesto l’attivazione dell’ispettivo regionale per verificare gli aspetti autorizzativi, le responsabilità dei controlli e capire quanto finanziamenti sono stati erogati a questo istituto. Ma c’è anche un aspetto politico-amministrativo: strutture di questo tipo sono ormai vetuste ed obsolete e la stessa Regione ne ha coscienza, visto che aveva promesso un processo di riorganizzazione e di deistituzionalizzazione che, però, è rimasto del tutto incompiuto. Non proseguire su questa strada è una responsabilità politica i cui frutti si vedono nel tempo. La Giunta deve prendere atto anche di questo ed intervenire per porre rimedio a questa situazione che vede ancora la presenza in Veneto di grandi strutture che ospitano numerosi disabili e soggetti psichiatrici gravissimi e che risultano inadeguate ad offrire una risposta assistenziale appropriata”.

“Com’è possibile che in una struttura che riceve continui finanziamenti dalla Regione Veneto non ci siano stati controlli nonostante le numerose segnalazioni pervenute anche tramite articoli di giornale? – concludono gli esponenti del Pd – Siamo rimasti increduli e sconcertati nell’apprendere quanto è accaduto – dichiarano i due esponenti democratici – Zaia dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e non limitarsi a dire grazie alle forze dell’ordine per l’indagine che hanno brillantemente portato avanti. Purtroppo, i nodi vengono al pettine: siamo l’unica Regione a non aver fatto la riforma delle case di riposo; con la liberalizzazione delle impegnative stiamo assistendo ad una concorrenza sleale tra privato e pubblico per accaparrarsi gli utenti a scapito della qualità; i prezzi per il ricovero degli anziani e degli ammalati psichiatrici sono impossibili da sostenere (stiamo andando verso i 2.000 euro al mese), il fondo per la non autosufficienza è sottostimato; l’assistenza domiciliare è una chimera. E da due mesi siamo sena assessore regionale al sociale: cosa sta aspettando Zaia per nominarlo?”

– Qui il testo dell’interrogazione presentata dal Pd




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