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Istituti Polesani di Ficarolo, le responsabilità politiche di Zaia: mancati controlli e mancato rispetto della tolleranza zero - Graziano Azzalin

Istituti Polesani di Ficarolo, le responsabilità politiche di Zaia: mancati controlli e mancato rispetto della tolleranza zero

Inserito il 11 Febbraio 2015 in Sanità, Territorio


I consiglieri democratici verso il presidente: “Inadempienze e mancanza di controlli a fronte dei finanziamenti erogati alla struttura privata. Perché non si occupa anche di questo oltre agli scippi ed ai furti di salami visto che parliamo di quasi due milioni di euro?”

“La Regione pensa forse che la nomina di Iles Braghetto a direttore generale degli Istituti Polesani sia stata sufficiente a ripulirsi la coscienza ed a lasciare che tutto possa continuare come prima? Forse, considerato quello che sta emergendo, con l’indagine che ha interessato anche alcuni dipendenti regionali, il fatto che sia proprio l’ex assessore regionale alla Sanità ad occuparsi della vicenda è addirittura un’aggravante e non un motivo valido e sufficiente per il rinvio dell’ultimatum che era stato dato alla struttura di Ficarolo”. Il Pd, per voce del vicepresidente della commissione Sanità Claudio Sinigaglia, del capogruppo Lucio Tiozzo e del consigliere polesano Graziano Azzalin, torna a puntare il dito verso la Giunta regionale richiamando le sue “responsabilità politiche non solo per le inadempienze e la mancanza di controlli a fronte di finanziamenti erogati alla struttura privata, ma anche per non aver tenuto fede a quanto dichiarato alla stampa: Zaia aveva parlato di tolleranza zero, è forse questa?”.

I tre esponenti democratici, fra l’altro, proprio nel giugno scorso avevano presentato un’interrogazione nella quale facevano presente come il caso dei maltrattamenti avesse sollevato “pesanti interrogativi sulla mancata vigilanza da parte della Regione Veneto (principale finanziatore della struttura) nonostante le denunce e i sospetti”. Pochi giorni dopo, sempre Sinigaglia, Azzalin e Tiozzo avevano chiesto, oltre al recesso dalla convenzione, come fosse possibile che “in una struttura che riceve continui finanziamenti dalla Regione Veneto non ci siano stati controlli nonostante le numerose segnalazioni pervenute anche tramite articoli di giornale”.

“Sarebbe il caso – chiosano i tre esponenti democratici – che, viste anche le gravi ulteriori ipotesi di reato formulate dalla Procura, si procedesse con decisione ad affrontare questa spinosa questione. Perché oggi, nel suo consueto bollettino dei reati commessi in Veneto il presidente Zaia si è dimenticato anche di inserire questa faccenda che vede proprio la Regione da lui amministrata protagonista. Anche perché non si tratta di una borsetta o di qualche salame, ma di quasi due milioni di euro pubblici di fatto regalati ad una struttura privata senza che ne avesse titolo”.




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