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Il Piano socio sanitario si pone obiettivi ambiziosi, ma ancora troppe sono le incognite - Graziano Azzalin

Il Piano socio sanitario si pone obiettivi ambiziosi, ma ancora troppe sono le incognite

Inserito il 28 Marzo 2012 in Sanità, Sociale, Territorio


Insieme al vicepresidente della V commissione consiliare Claudio Sinigaglia, al vicepresidente della Provincia Guglielmo Brusco, al presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 18 Antonio Bombonato ed al collega Cristiano Corazzari, ho partecipato all’incontro organizzato a Stienta dal sindaco Fabrizio Fenzi e dall’assessore Paolo Vignaga: “Pianificazone necessaria per affrontare i tagli, garantendo i livelli sociosanitari raggiunti, riducendo lo squilibrio fra aree territoriali in termini di servizi e investimenti e cancellando gli effetti di anni di politica clientelare in assenza di programmazione”.

Accolti dagli striscioni del comitato in difesa dell’ospedale San Luca di Trecenta, i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Claudio Sinigaglia hanno partecipato ieri sera all’incontro sul nuovo Piano socio sanitario regionale organizzato dall’amministrazione di Stienta, insieme al collega della Lega Cristiano Corazzari, al vicepresidente della Provincia Guglielmo Brusco ed al presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 18 Antonio Bombonato.

A fare gli onori di casa della serata, ricca anche di interventi da parte del pubblico fra i quali, oltre a quelli degli esponenti del comitato in difesa del San Luca, anche quello del sindaco di Fiesso Luigia Modonesi, sono stati il sindaco Fabrizio Fenzi e l’assessore Paolo Vignaga. Bombonato ha aperto la carrellata di interventi evidenziando l’importanza di “prestare attenzione a quanto verrà scritto nel Piano, perché è lì che si determinerà l’assetto complessivo dei servizi. E, non essendo state riconosciute le peculiarità del Polesine, un’area vasta geograficamente ma poco densamente abitata e con un alto indice di vecchiaia, bisognerà capire come verranno modulati i parametri sul nostro territorio. Grandi preoccupazioni, poi, anche per quanto riguarda gli spetti legati al sociale, relegato in una posizione marginale”.

Brusco ha poi sottolineato come le notizie della giornata sulla chiusura di sette ospedali “da un lato diano un sollievo a chi ha lottato in difesa del San Luca, che nella lista non compare, ma dall’altro non fanno dormire sonni tranquilli per il futuro complessivo della sanità polesana, visto che comunque si parla di tagli inaccettabili”. Il vicepresidente della Provincia ha poi puntato il dito su quello che, citando parole pronunciate dallo stesso Zaia, ha definito “regalo alla sanità privata”: “E’ uno scandalo scritto nero su bianco, per questo chiedo che si apra una commissione d’inchiesta. In un momento di difficoltà prima si deve investire per salvare e rilanciare il pubblico, mentre il privato deve svolgere un ruolo di complementarietà. Così non è stato e qualcuno deve fornire delle risposte”.

“Il futuro del San Luca ci sta particolarmente a cuore – ha affermato Corazzari – ma non dobbiamo perdere di vista il ragionamento complessivo. Quest’anno, la Giunta è riuscita a confermare le risorse per il bilancio della sanità, tuttavia ci sono situazioni non più sostenibili. E se è vero che il bacino dell’Ulss 19 è abbondantemente sotto i parametri di efficienza, ci opporremo alla creazione della cosiddetta Ulss del mare, favorendo eventualmente la realizzazione di un’unica Ulss polesana. Anche l’offerta ospedaliera andrà razionalizzata, ma tenendo conto delle esigenze del territorio”.

“Le notizie trapelate oggi sulla stampa – ha sottolineato Azzalin – destano grande preoccupazione, perché sono l’ennesima conferma di come la Giunta, rinviando le scelte, anche per motivi elettorali, lasci spazio all’allarmismo e ad interventi spot che non affrontano il cuore del problema. Purtroppo c’è anche il dubbio che questo non avvenga per caso ma il sia il frutto di giochi incrociati. Non è così che si risolve il problema e, pur non volendo parlare degli assenti, posso limitarmi a sottolineare che certe assenze parlano da sole. Perché aldilà delle smentite e delle controsmentite, il dato da cui si deve partire è che nel 2012 ci saranno 100 milioni di euro in meno per la sanità, che diventeranno 160 nel 2013 e addirittura 480 nel 2014. Bisogna rendersi conto di cosa accadrà e capire come non mettere in discussione il cosiddetto modello veneto. Perché, mai come in sanità, bisogna guardare alla qualità del servizio più che ai suoi aspetti ragionieristici. Il Piano deve risolvere tre problemi: ridurre lo squilibrio fra aree territoriali in termini di servizi e investimenti cancellando gli effetti di anni di politica clientelare in assenza di programmazione; riconoscere le specificità dei diversi territori; garantire i livelli sociosanitari raggiunti”.

Al vicepresidente della commissione Sanità Sinigaglia è toccato il compito di illustrare nel dettaglio le linee del piano: “La sfida principale è quella di cancellare i 16 anni di assenza di pianificazione, garantendo uniformemente il diritto alla salute, agendo su equità e omogeneità. La strada è quella di superare la concezione ospedalocentrica riducendo l’eccesso di offerta, offrendo un nuovo ruolo ai medici di base e creando quelle che nel Piano vengono definite strutture intermedie territoriali, che possano assicurare la continuità assistenziale. Un obiettivo in qualche modo condivisibile, ma sul quale sono ancora troppe le incognite. Per questo continuiamo a chiedere che vengano predisposte le schede i e le schede territoriali, una sorta di radiografia dei servizi che permetterà di capire nel dettaglio cosa e come cambierà. Come Pd siamo disposti a collaborare e, per ora, abbiamo ottenuto anche importanti risultati per quanto riguarda la nomina ed il controllo dei direttori generali delle Ulss e sulla trasparenza dei finanziamenti e delle convenzioni con la sanità privata, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Soprattutto per gli aspetti inerenti al sociale. Si tratta di una sfida importante e non più rinviabile: anche a fronte dei consistenti tagli che si profilano, senza una pianificazione attenta e lungimirante si va incontro a rischi enormi”.




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