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Il futuro del Delta passa dal superamento dei confini regionali del Parco - Graziano Azzalin

Il futuro del Delta passa dal superamento dei confini regionali del Parco

Inserito il 26 Febbraio 2012 in Agricoltura, Ambiente, Bonifica, Territorio, Turismo


Nel incontro “Delta del Po, un patrimonio turistico veneto per l’Europa” che si è tenuto a Rosolina, l’onorevole Serracchiani ha sottolineato la necessità di fare squadra per progetti di larga scala, mettendo insieme anche navigabilità, pesca ed agricoltura, che possano essere sostenuti dall’Unione europea, mentre io ho evidenziato le battaglie del Pd in regione sul fronte del turismo e del Parco e l’importante risultato raggiunto nella seduta mattutina della commissione Ambiente, dove è stato approvato l’emendamento presentato insieme a Lucio Tiozzo per lo stanziamento di 2 milioni di euro a favore del ripascimento degli arenili.

Delta del Po, un patrimonio turistico veneto per l’Europa”, questo il titolo del confronto che si è tenuto ieri a Rosolina al quale ha partecipato l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani, insieme all’assessore al marketing territoriale di Rosolina Giovanni Crivellari, al segretario provinciale del Pd Diego Crivellari, all’assessore provinciale al Turismo Laura Negri ed al consigliere regionale Graziano Azzalin. Prima del dibattito, che si è tenuto all’Hotel Gran Delta, l’onorevole Serracchiani è stata accompagnata dal presidente del Consorzio operatori balneari di Rosolina Ferdinando Ferro in una breve visita alle valli lagunari, dove ha potuto ammirare le bellezze naturali del Delta, coronata dal volo degli stormi di fenicotteri.

L’incontro, moderato dal coordinatore del circolo di Rosolina Massimo Mantoan, si è ovviamente focalizzato sul tema del Parco, trovando tutti concordi sulla necessità di avviare un confronto con l’Emilia Romagna per discutere dell’interregionalità, come chiesto anche da una mozione presentata proprio da Azzalin insieme alla capogruppo del Pd in Regione Laura Puppato.

“Rosolina può acquisire un ruolo fondamentale come fulcro settentrionale del Parco”, ha sottolineato il vicesindaco Daniele Grossato nel suo saluto, mentre Diego Crivellari ha evidenziato come “economia e Parco non devono essere viste come linee divergenti, ma come una strada da seguire recuperando, anche attraverso l’interregionalità, la mission vera del Parco”. E se l’assessore Giovanni Crivellari ha sottolineato come “lo sviluppo del turismo porta con sé anche una crescita dei livelli occupazionali e, in questo momento, di prospettive in altri settori se ne vedono poche”, l’assessore Laura Negri ha messo in luce come, “a fronte di un incremento deciso delle presenze in Polesine nell’ultimo anno, il Delta è cresciuto in maniera molto minore, in un rapporto quasi di 1 a 10 con il resto della Provincia. Non è più sufficiente dire che il Parco è una risorsa: è necessario organizzare la filiera turistica dalla promozione alla commercializzazione ed elaborare progetti concreti. La stretta finanziaria per gli enti locali fa sì che si guardi all’Europa che da questo punto di vista, con i fondi Fas e i fondi Gal offre importanti opportunità”.

Il consigliere Azzalin ha esordito dando notizia dell’importante risultato raggiunto nella seduta mattutina della commissione Ambiente, dove è stato approvato l’emendamento presentato da Lucio Tiozzo insieme allo stesso Azzalin per lo stanziamento di risorse a favore del ripascimento degli arenili. “Rispetto alla richiesta iniziale di 5 milioni, la cifra che ha avuto il via libera per il 2012 è di 2 milioni. L’accoglimento di questa richiesta è una boccata d’ossigeno per gli operatori turistici, che possono così affrontare la prossima stagione estiva con maggiore serenità. Il Veneto, che può contare su 120 chilometri di costa balneabile, è la seconda regione in Italia, dopo l’Emilia-Romagna, per il turismo legato alle spiagge e al mare. Parliamo di un movimento di 26 milioni di persone, pari al 40% del totale delle presenze che ogni anno si registrano in Veneto. Resta dunque la necessità di affrontare strutturalmente, con interventi costanti e attingendo anche dai Fondi Fas, il problema dell’erosione degli arenili, flagellati puntualmente dai venti e dalle mareggiate”.

“Sul turismo il Pd sta conducendo un’importante battaglia – ha aggiunto il consigliere polesano – Nei momenti di crisi non si può operare solo con i tagli, ma la politica deve effettuare delle scelte e supportarle con degli investimenti: solo così si può guardare al domani e non solo all’oggi. La questione del Parco è fondamentale per il territorio e gli amministratori e i portatori di interessi devono dire se davvero ci credono. In questi giorni in Regione si sta lavorando a una legge regionale di riordino del settore e il Pd ha una propria proposta. Che sul Parco del Delta prevede il superamento dei confini locali per far sì che si esca dalle questioni di cortile e si possa dare a questa nostra risorsa una dimensione europea”.

L’onorevole Serracchiani ha affrontato innanzitutto il problema legato alle concessioni demaniali: “Con la direttiva Bolkestein dal 2013 si produrrà una liberalizzazione del settore. E l’Italia, che ha sempre cercato di svicolare dall’applicazione delle direttive si trova con le spalle al muro, anche se proprio in queste ora i ministri Moavero e Gnudi hanno spiegato che verrà elaborata una legislazione nazionale che tenga conto delle specificità italiane. E’ un qualcosa di simile a quello che è accaduto con la politica sulla pesca: con l’elaborazione della nuova PCP cercheremo di introdurre il riconoscimento delle specificità dell’Alto Adriatico, ma va sottolineato che il Regolamento europeo sulla pesca è divenuta operativa dopo 12 anni, ma l’Italia si è comunque fatta trovare impreparata. La lezione della crisi deve insegnare a far squadra, perché chi si chiude nel proprio orticello non ha prospettive. Di prospettive sul turismo l’Unione europea, che dopo il Trattato di Lisbona ha assunto la competenza specifica, ne offre molte. I fondi ci sono, manca la progettazione: l’Italia chiede pochi soldi e non li spende nemmeno Bisogna scegliere seguendo le linee di una filiera sostenibile e accessibile. Questo per il Delta vuol dire mettere insieme anche gli aspetti della navigabilità e dell’agricoltura. Sul futuro del Parco, bisogna muoversi tutti insieme e per questo offro fin da ora la mia disponibilità a promuovere un incontro con l’Emilia Romagna”.




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