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Dopo le parole del vescovo sul San Luca, dall’assessore Coletto ancora vaghe promesse in contraddizione con la realtà dei fatti - Graziano Azzalin

Dopo le parole del vescovo sul San Luca, dall’assessore Coletto ancora vaghe promesse in contraddizione con la realtà dei fatti

Inserito il 12 Gennaio 2012 in Sanità, Territorio


Presenteremo un apposito emendamento che dia un ruolo specifico al nosocomio altopolesano all’interno del Pssr, perché la sua salvaguardia deve essere messa nero su bianco in un’ottica di pianificazione e non difesa populisticamente a parole da chi dovrebbe governare e invece gioca a nascondino con le proprie responsabilità

“Dopo le sacrosante parole di preoccupazione sul futuro dell’ospedale di Trecenta mosse dal vescovo Lucio Soravito insieme a tutti i sacerdoti altopolesani e ovviamente condivise da tutti, ho voluto attendere la risposta della maggioranza che dovrebbe governare il Veneto perché temevo proprio quello che si è verificato, ovvero parole contraddittorie e scollegate dalla realtà dei fatti, che non possono far altro che far crescere le paure”. Il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin non nasconde la propria apprensione per il futuro della sanità polesana e chiede che “la Giunta si impegni con atti concreti e non con vaghe promesse a mettere in atto azioni che possano preservare il San Luca, senza giocare a nascondino con le proprie responsabilità”.

Il consigliere democratico sottolinea come, “a fronte di un impegno privo di pregiudizi da parte del Pd nell’analisi del Piano socio sanitario, volto al confronto nel merito, e a fronte di una mobilitazione che ha visto cittadini, comitati, sindacati, operatori del settore e istituzioni evitare inutili strumentalizzazioni in modo da trovare la strada per salvaguardare un presidio ospedaliero fondamentale per il territorio, l’assessore Coletto getta fumo negli occhi ai cittadini per poter poi più nascostamente smembrare il nosocomio altopolesano: promette populisticamente che nessun taglio verrà fatto e che nessun taglio è stato fatto da quando lui è assessore, anche se la realtà è di segno opposto, visto il lento smantellamento in atto da tempo per quanto riguarda reparti, servizi e personale, e finge di ignorare che il Pssr si incardina sulla deospedalizzazione. Tant’è vero che le dichiarazioni dell’assessore Coppola e del dg dell’Ulss 18 Adriano Marcolongo sono ben diverse”.

“Proprio oggi – conclude Azzalin – il consiglio regionale ha approvato all’unanimità il nuovo statuto del Veneto. Un passaggio storico, che fissa importanti principi. E il nodo della sanità polesana sarà proprio il momento per tradurre in realtà questi principi generali: all’articolo 6 si specifica che la Regione ‘assicura il diritto alla salute e all’assistenza, tramite un sistema di servizi sanitari e sociali universalistico, accessibile ed equo’, ed all’articolo 15 che ‘la Regione, (…) impronta la propria azione (…) rivolgendo un’attenzione particolare alle zone rurali (…) e a quelle che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici’. Da parte nostra presenteremo un apposito emendamento che dia un ruolo specifico all’ospedale di Trecenta all’interno del Pssr, perché la salvaguardia del San Luca deve essere messa nero su bianco e non affidata a vaghe e contraddittorie affermazioni: l’ospedale di Trecenta non deve essere ucciso a piccoli passi, ma deve essere fatto vivere all’interno di una progettualità complessiva che vada oltre la dimensione altopolesana”.




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