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Legge sul commercio, Zaia ritira modifica regolamento: Confermate le accuse del PD - Graziano Azzalin

Legge sul commercio, Zaia ritira modifica regolamento: Confermate le accuse del PD

Inserito il 22 Ottobre 2015 in Primo piano


“La cancellazione del provvedimento, che fa seguito alla nostra esplicita richiesta, è la conferma che quanto è stato sollevato era fondato. Non è infatti sostenibile che per bonificare la campagna da strutture dismesse si debba per forza trasformarle in aree commerciali, stravolgendo gli assetti urbanistici e cancellando enormi porzioni di superficie agricola. Al tempo stesso, se davvero, come sostiene il presidente, tutto questo era già possibile sulla base della normativa in vigore, non si capisce il perché di questa tentata modifica al regolamento della legge sul commercio”.

“La cancellazione del provvedimento, che fa seguito alla nostra esplicita richiesta, è la conferma che quanto è stato sollevato era fondato. Non è infatti sostenibile che per bonificare la campagna da strutture dismesse si debba per forza trasformarle in aree commerciali, stravolgendo gli assetti urbanistici e cancellando enormi porzioni di superficie agricola. Al tempo stesso, se davvero, come sostiene il presidente, tutto questo era già possibile sulla base della normativa in vigore, non si capisce il perché di questa tentata modifica al regolamento della legge sul commercio”.

Questa la replica dei consiglieri regionali del PD, Graziano Azzalin, Bruno Pigozzo, Piero Ruzzante e Francesca Zottis, all’annuncio del presidente della Regione, Luca Zaia, sul ritiro della delibera di modifica al regolamento attuativo della legge 50/2012 (sviluppo del sistema commerciale) che la Giunta aveva approvato lo scorso 28 settembre. I quattro consiglieri, venerdì scorso, ne avevano chiesto il ritiro con l’accusa che si trattasse di una “mossa che consente di consumare una quantità enorme di suolo agricolo e che apre pesantemente la strada alla speculazione”.

“La delibera tra l’altro – proseguono i consiglieri democratici – è stata per due volte rinviata durante le sedute delle Giunta, segno evidente che anche qualcuno della maggioranza nutriva qualche dubbio sulla sua bontà e sulla sua urgenza. E fa specie il silenzio totale dei due  proponenti della delibera, gli assessori Marcato e Corazzari. Insomma, c’è più di una contraddizione in questa vicenda: ma per fortuna l’opposizione ha tenuto alta l’attenzione ed ha acceso i riflettori su quelle poche righe di testo che avrebbero rischiato di creare danni enormi. Zaia non si illuda: se inserirà, come ha annunciato, questo provvedimento all’interno del progetto di legge sul consumo di suolo, sposteremo la battaglia in quella sede, senza arretrare di un passo”.

La scorsa settimana i consiglieri dem avevano definito la delibera come “provvedimento ad personam, che porta la firma dell’assessore e vice presidente Forcolin. Questo perché consente ad un investimento, Agrivillage a Musile di Piave, di essere realizzato immediatamente”. In replica alle dichiarazioni odierne di Zaia arriva dunque un’ulteriore precisazione su questo punto: “Rimane inaccettabile il metodo della Giunta Zaia che voleva procedere con questa delibera scavalcando il territorio. Questa vicenda rende ancor più imperativo procedere con il coinvolgimento della della Conferenza dei  Sindaci e dei cittadini, anche con iniziative pubbliche: si renda chiaro e pubblico una volta per tutte quale sia il reale piano industriale di Agrivillage. Perché se è quello di dare spazio alle realtà di eccellenza nella ricerca e tecnologia, questi luoghi nel Veneto non mancano: peccato siano stati gettati alle ortiche dalla Regione, basti pensare a Veneto Nanotech”.
Ed in conclusione, sempre su Agrivillage, Azzalin, Pigozzo, Ruzzante e Zottis  osservano che “contrariamente alle battute dell’assessore Forcolin sul fatto che ‘al PD piacciono i capannoni cadenti e i tetti di amianto’, ricordiamo che è stata l’amministrazione di Musile che lo ha preceduto (Giunta Menazza) che a suo tempo chiese l’avvio delle bonifiche proprio sui terreni dove dovrebbe sorgere Agrivillage, tanto che il Comune si costituì parte civile per danno ambientale. E’ stata semmai la Giunta Forcolin che ha fatto uno sconto al proprietario di quei terreni, accontentandosi di ricevere in tre rate 81 mila euro per i danni prodotti e non 135 mila, come aveva stabilito il tribunale”.




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