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CRA-CIN Rovigo, Azzalin esulta per il salvataggio - Graziano Azzalin

CRA-CIN Rovigo, Azzalin esulta per il salvataggio

Inserito il 3 Dicembre 2015 in Primo piano


Centro di ricerca sulla canapa di Rovigo, Azzalin esulta per il salvataggio: “Non solo non chiuderà i battenti, ma sarà potenziato: un risultato importante per il territorio, ma anche per sperimentazione ed impiego di una coltura le cui prospettive in campo imprenditoriale sono decisamente propizie, con benefici anche dal punto di vista ambientale"

“Non solo il centro di ricerca sulla canapa di Rovigo è salvo, ma sarà addirittura potenziato”. A darne l’annuncio è il vicepresidente della commissione Agricoltura del consiglio regionale veneto Graziano Azzalin, che si dice “ovviamente molto soddisfatto per l’esito di una battaglia non facile a difesa di un polo di eccellenza della ricerca e della sperimentazione in agricoltura, condotta anche grazie all’interesse del ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina e dell’europarlamentare Paolo De Castro”.
Il consigliere regionale polesano sottolinea come “l’ampio progetto avviato quest’anno di riforma e razionalizzazione degli enti di ricerca del settore vigilati dal Ministero, che ha portato alla nascita del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, inizialmente aveva previsto il taglio del Cra-Cin di Rovigo, una prospettiva che sarebbe stata deleteria non solo per il nostro territorio, ma anche per il Paese, visto il prezioso lavoro di sperimentazione condotto in questi anni sotto la direzione di Gianpaolo Grassi, che ha aperto nuove ed interessanti prospettive nel settore della canapa, sia dal punto di vista agroindustriale che da quello del suo uso in campo medico. La ristrutturazione degli enti ha portato ad un’articolazione in 31 sedi e 11 laboratori, rispetto alle 87 di origine, compresa l’amministrazione centrale di Roma, con una riduzione di circa il 50%”.
“In particolare – conclude Azzalin – il centro di viale Amendola, che per le sue caratteristiche sarebbe dovuto essere accorpato, ma sul quale si erano già levati interessi privati, viene confermato nel suo suolo di sede di ricerca di livello nazionale sulla canapa ed i suoi usi, ma anche rafforzato nel settore della sperimentazione e certificazione delle sementi. Per questo sono addirittura previste nuove assunzioni. Tempi e modi ancora sono da definire, ma questo dà la misura dell’importanza del risultato raggiunto e dell’attenzione che, finalmente, il nostro Paese ha deciso di dedicare alla canapa che potrebbe a breve essere finalmente reintrodotta a pieno titolo negli ordinamenti colturali e nelle filiere agroindustriali italiane, vista la sua resa e la sua versatilità d’impiego, dal campo medico al tessile, dall’alimentare alle bioenergie, dalla carta all’edilizia. Una coltura preziosa, le cui prospettive in campo imprenditoriale sono decisamente propizie, con benefici anche dal punto di vista ambientale”.



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