Vedremo se la maggioranza dimostrerà di avere coraggio politico oppure si piegherà ai diktat di Zaia.
“Vedremo se la maggioranza dimostrerà di avere coraggio politico oppure si piegherà ai diktat di Zaia. Il senso dell’intervento del presidente si può riassumere in poche parole: abbiamo assistito all’indoramento di una pillola, ovvero bilancio, molto amaro. Un bilancio che è frutto di una manovra senz’anima e senza idee, privo di una visione politica, ansimante e aggrappato solo al mito autonomista. Zaia soffre di un innamoramento adolescenziale dei propri slogan, ma fatica a comprendere la realtà”. Questo il parere del consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin, che ha parlato oggi in aula dopo l’intervento del Governatore.
“Questa non è una manovra tax free, ma una manovra con una tassazione iniqua. Cosa succede nelle altre Regioni? Tutte quelle con residuo fiscale attivo applicano l’addizionale Irpef: l’Emilia Romagna su tutti gli scaglioni di reddito così come la Liguria e anche la leghistissima Lombardia, dai 15mila euro in su. Finora la scelta del Veneto, in controtendenza, di non mettere a suo tempo l’addizionale irpef , neanche per i redditi alti, ha acuito le disuguaglianze sociali Ci sono delle emergenze, occorre affrontare la situazione indipendentemente dalla trattativa con lo Stato, poiché è una questione che non si chiuderà nel giro di pochi mesi e comunque le risorse disponibili andranno a copertura delle materie delegate, non ci sarà nessun tesoretto a parte”.
“Di questo passo – continua Azzalin – tagliando cosi drasticamente servizi e riducendo pesantemente gli investimenti c’è il rischio concreto di far diventare il Veneto una regione non più all’avanguardia, ma di serie C, un territorio che perde di attrattività e competitività. Il no alla nostra proposta è incomprensibile, ricordo bene quando la maggioranza era favorevole a introdurre l’addizionale per finanziare la Pedemontana sottolineando come con quelle risorse avremmo potuto anche finanziare il sociale e far fronte ad altre emergenze. Ed era una manovra che colpiva tutti i veneti con un reddito di almeno 28mila euro. Cosa è cambiato da allora?”
“Noi sfidiamo Zaia a fare un azione coraggiosa, che darebbe un senso a tutta la manovra di bilancio e permetterebbe di aprirebbe una fase di dialogo utile al Veneto e non alla propaganda. Non possiamo continuare con una politica di diseguaglianza sociale, non mettendo le mani in tasca a chi può pagare e riducendo ulteriormente i servizi a chi ha le tasche mezze vuote. Con questa manovra vedremo se Zaia e la sua maggioranza sono amici di tutti i veneti o, ancora una volta, solo di quelli più ricchi”.